Recensione dello spettacolo Parenti Serpenti, in scena al teatro Augusteo di Napoli fino al 21 gennaio
Dopo il tutto esaurito dell’anno scorso al Teatro Cilea, Lello Arena trionfa anche quest’anno, al Teatro Augusteo di Napoli, con Parenti Serpenti. Ancora in scena fino al 21 gennaio, nella commedia di Carmine Amoroso, nei panni che furono di Paolo Panelli nel film di Mario Monicelli, la produzione e’ di Ente Teatro Cronaca Vesuvio. Ne esce fuori uno spettacolo che diverte il pubblico e lo coinvolge spiazzandolo con sprazzi di quel cinismo, che riesce a raccontare con umorismo, le insospettabili ombre dell’animo umano.
Dopo l’omonimo film del ’92, l’allestimento diretto da Luciano Melchionna, con le scene azzecatissime di Roberto Crea, racconta le vacanze natalizie in Abruzzo, nella casa addobbata a festa, di Saverio (Lello Arena ) e Trieste (Giorgia Trasselli). Insieme a loro ai figli che vengono da lontato (Raffaele Ausiello, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona), tutti insieme ogni anno danno vita a una grande festa: si ricorda il passato quando i ragazzi erano piccoli, ci si ritrova intorno al tavolo per festeggiare e consumare la cena di Natale e dopo tutti a Messa per celebrare il Natale.
Tutti felici e contenti, fino a quando i due anziani genitori non annunciano di voler andare a vivere a casa di uno dei loro figli... E’ in quel momento che si scatenano i rancori e gli egoismi... E allora figli e generi, decidono di sbarazzarsi dei genitori, servendosi di una stufa a gas, che regalano ai due anziani genitori prima della partenza... La scena si sposta in platea, tra gli spettatori, che si sentono parte dell’azione.
Il testo e lo spettacolo sono pieni di attualità e di elementi di concretezza. Tanta tradizione: il Presepe, la famiglia, i sentimenti: una compagnia armoniosa e un Lello Arena che si conferma grandissimo attore in grado di spostarsi con grande naturalezza da uno stato d’animo all’altro e creare così un personaggio tenero e comico allo stesso tempo, un personaggio difficile da dimenticare…
Marina De Rosa
16 gennaio 2018