Domenica, 24 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Isabel Green in scena la Teatro Brancaccino dal 16 al 19 gennaio 2020

 

La vittoria dell’Oscar è il massimo successo che un’attrice può raggiungere nel corso della sua carriera, l’ambito traguardo di una vita…ma forse questo è solo ciò che pensa la molteplicità delle persone e non vale per tutti. Sicuramente non è il caso di Isabel Green che si trova sul palco del Dolby Theater a ringraziare per la statuetta d’oro a cui aspirava da sempre, la rivalsa di un passato da emigrante messicana diventata attrice di grido a Los Angeles. L’apparente felicità delle parole nasconde un profondo e radicato malessere interiore che crea una dissonanza, una dissociazione tra un’interiorità tormentata e sofferente e un’esteriorità di discorsi qualunquisti, banali, ipocriti. Il tentativo di Isabel di tenere sotto controllo questo conflitto sfocerà in un cortocircuito in cui il malessere prevarrà creando situazioni tragicomiche. Nel discorso di ringraziamento Isabel ripercorrerà la sua vita, analizzerà le sue ansie, le sue sofferenze come conseguenza di un diktat della perfezione fisica e psichica che la stritolerà senza via d’uscita.

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Recensione dello spettacolo Wasted, in scena al Teatro India dal 14 al 26 gennaio 2020

 

Tre ragazzi, non più ragazzi, si incontrano in una sala prove, attorno ad una batteria vuota. Lo strumento di Tony, l’amico che li ha lasciati. Sono lì per commemorare, ma finiscono per tirare le somme delle loro esistenze. A partire dalla adolescenza, fatta di musica, droghe e senso di onnipotenza, fino alla condizione attuale, grave di perenne insoddisfazione e della insostenibile sensazione di aver sprecato (Wasted) la vita.

Partiti insieme dalla fine del loro mondo (all’inizio, in un video, interpretano The end of the world di Skeeter Davis, interrotta da un pianto irrefrenabile), i tre hanno seguito percorsi contrapposti. Ted (Gabriele Portoghese) ha scelto una vita comune: un lavoro stabile e una moglie. Danny (Xhulio Petushi) continua, senza talento e senza successo, a coltivare i suoi sogni di rock and roll. Charlie (Sylvia De Fanti) è un’insegnante insoddisfatta e ha deciso di partire, cambiare vita. Un’ultima notte da trascorrere insieme, fra birra, fumo e canzoni. Una notte per confidarsi. Una notte per vincere il rimpianto per le decisioni che non si ha avuto il coraggio di prendere: se salire su un aereo o dar vita a un amore che non si è stati capaci di coltivare.

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Recensione dello spettacolo La rottamazione di un italiano perbene in scena al Teatro Sala Umberto dal 26 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020

 

Come si rottama un italiano perbene? Una volta era Shakespeare a porre un interrogativo decisamente complesso, mentre oggi è Carlo Buccirosso a rievocare il bardo, attualizzandone il contenuto e prendendo spunto dalla sua opera più popolare domanda: ‘Rottamare o non rottamare?’. Questo è il quesito che si pone il protagonista della nuova pièce teatrale scritta, diretta e interpretata dall’artista partenopeo che tira in ballo sul palcoscenico uno spinoso problema che sempre di più attanaglia la nostra società: la crisi economica.

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Recensione dello spettacolo La scuola delle mogli in scena al Teatro Eliseo dal 07 al 19 gennaio 2020

 

Con una danza leggiadra, Arturo Cirillo accoglie la platea dell'Eliseo all'apertura del sipario.
L'attore, che è anche regista dello spettacolo La scuola delle mogli di Molière, interpreta Arnolfo, protagonista della storia.
Un uomo grottesco, fermamente convinto delle sue idee in merito al matrimonio e in particolare al ruolo della moglie. La migliore sarà poco istruita, poco appariscente, per niente bella. Saldamente ancorato ai suoi concetti non perde occasione nel beffare i tanti mariti "cornificati" dalle loro consorti.

Tutta la vicenda si svolge intorno ad una casa ruotante, unico elemento scenico realizzato da Dario Gessati. Una gabbia dalle fattezze di una casa di bambole dove Arnolfo ha rinchiuso Agnese (Valentina Picello), una ragazza cresciuta ed educata nell'ideale di moglie perfetta secondo lo schema mentale del protagonista.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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