Recensione dello spettacolo L’operazione, in scena al Teatro Piccolo Eliseo dal 12 al 22 dicembre 2019
Quattro attori in un locale scalcinato, attorno ad un tavolo preso a prestito, davanti ad un sogno, che è racchiuso in un copione. Provano una drammaturgia ambientata nel periodo delle Brigate Rosse: riflessioni sospese fra le necessità della lotta e le urgenze dell’umanità, esposte con una lingua piana e un naturalismo démodé.
Ma c'è qualcosa in comune fra i protagonisti degli anni di piombo e i moderni combattenti del teatro: un idealismo, certo utopico, ma che non trova orecchie. Non morire, ma vivere per un’idea è faticoso e frustrante. La sola ipotesi per la sopravvivenza, l'atto di forza. Contro un potere occulto, distante, distratto, indifferente, che, per i quattro attori, si materializza in una figura dai tratti mitologici, che incombe terribilmente come il Colosso di Goya: il Critico.
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