Domenica, 24 Novembre 2024
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Recensione di Re Lear in scena al Teatro Eliseo dal 21 gennaio al 2 febbraio 2020

 

Pochi, forse, come Shakespeare sono riusciti ad indagare così a fondo le pieghe dell’animo umano scandagliandolo fino ai lati più oscuri con lucidità priva di ipocrisie. Si giunge negli abissi dell’essere umano e ci si interroga sul senso stesso dell’esistenza nelle opere del Bardo. La tragedia Re Lear sposta l’obiettivo sul rapporto padri-figli/figlie. Si tratta della relazione più viscerale e naturale che l’individuo conosca, ma anche la più complessa e tormentata in questo caso. Il vecchio re Lear, nella Bretagna dei primi del ‘600 sta pe abdicare il trono alle sue tre figlie femmine, ma vuole metterle alla prova.

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Recensione dello spettacolo WC Niet in scena dal 16 al 19 gennaio 2020 al Teatro Lo Spazio

 

Le donne dell’est sono fredde. A Milano sono snob e quasi sicuramente manager. Ah, e di cognome fanno Brambilla. A Roma, invece, il caffè si fa ancora e solo con la moka; mentre per il mondo intero una donna a 45 anni può dire addio alla maternità. E chi più ne ha (di cliché) ne metta (in scena), si potrebbe pensare dopo i primi minuti di WC Niet, la commedia “italo-ucraina” di Elisa Pazi per la regia di Matteo Vacca. 

In effetti Francesca, Olga, Serena e Martina prima di essere donne, legate tra loro da una qualche relazione di amicizia o lavoro, sono macchiette, caricature di sé stesse con addosso il peso di un destino immutabile: quello assegnato loro dalla società. 

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Recensione dello spettacolo Due botte a settimana. In scena al Teatro Roma dal 21 gennaio 2020 al 2 febbraio 2020

 

Dove l’apparenza prende il sopravvento sull’essere è facile smarrire la direzione e impossibile trovare la parola per autodefinirsi: si rischia di rincorrere se stessi senza trovarsi nè riconoscersi. Tale anomia si sostanzia nella figura di Stefano (Stefano Sarcinelli), che potremmo definire un giovanotto ultracinquantenne appartenente alla schiera di “color che son sospesi”, privo di identità sia personale che lavorativa. Egli, sulla scia dell’impulso del momento, si improvvisa produttore teatrale. Nel suo appartamento adibito ad ufficio, sfila un improbabile aspirante attore (Leonardo Fiaschi) che, rifiutato più volte dallo stesso Stefano, si presenta più volte sotto diverse identità nel disperato tentativo di convincerlo. L’improvvisato stile di vita del nostro produttore è il riflesso di una certa agiatezza economica che permette al cinquantenne di sperimentarsi nelle sue momentanee passioni, sperperando denaro senza possedere un progetto di vita reale e solido.

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: Recensione dello spettacolo Il motore di Roselena in scena al Teatro della Cometa dal 15 al 26 gennaio 2020

 

La passione, si sa, è quella spinta travolgente in grado di mettere in moto qualsiasi ingranaggio e di raggiungere qualunque traguardo. Una lezione sull'argomento, ci viene ancora una volta dal mondo femminile.

Sullo storico palco del Teatro della Cometa, in una sala non particolarmente affollata, una donna racconta la sua passione per i motori. Si tratta di Roselena, personaggio interpretato magistralmente da Gea Martire, per la regia di Nadia Baldi. Un duo in rosa.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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