Recensione de Il più bel secolo della mia vita, in scena al teatro di Villa Sora di Frascati il 10 aprile 2015
Una commedia che fa riflettere, ridere e allo stesso tempo pensare su quanto sia importante dare ascolto al prossimo, e quando possibile aiutarlo. In tutto questo riesce la pièce teatrale di scritta e diretta da Alessandro Bardani e Luigi Di Capua.
Il duo Giorgio Colangeli, Francesco Montanari insieme è perfetto, tutti i meccanismi comici, ma anche drammatici, scorrono senza intoppi facendo sì che lo spettacolo sia estremamente godibile e allo stesso tempo, senza quasi che la platea se ne accorga, mai banale, pregno di una profondità che attraverso la comicità riesce ad arrivare veramente a tutti.
La storia è questa, Giovanni (Montanari) e Gustavo (Colangeli) sono due N.N. ovvero figli adottivi, che non sanno chi sia la loro vera madre a causa di una legge, tutt’ora in vigore nel nostro paese e unica in Europa, nella fattispecie si tratta dell’articolo 28 della legge n. 184/1983, che glielo vieta, o quasi. Esatto, quasi, perché a queste persone, che sono oltre 400.000 in Italia è possibile venire a conoscenza delle loro origini solo al compimento del centesimo anno di età. Ed ecco che la cosa si fa interessante.
Add a comment