Recensione dello spettacolo La Tragedia del vendicatore di Thomas Middleton per la regia di Declan Donnellan, versione italiana a cura di Stefano Massini, andato in scena al teatro Argentina dal 23 gennaio al 3 febbraio 2019
“(…) forte come la morte è l’amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore! (…)
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio di amore, non ne avrebbe che dispregio”.
(Cantico dei Cantici 8:6-7)
“Ahi Ahi Ahi Ahi l’amore è forte come la morte” il brano di Gianluca Misiti, un allegro swing, apre e chiude “La Tragedia del Vendicatore”, in netto contrasto con i toni cupi e pulp dello spettacolo, quasi fosse un’ancora dalla quale calarsi e risalire per un viaggio nella parte più oscura, violenta e irrazionale dell’animo umano. Lo swing ci ricorda che siamo il pubblico di uno spettacolo e che in fondo ci stiamo divertendo o per meglio dire, in questo caso, divergendo.