Martedì, 26 Novembre 2024
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#Recensione dello spettacolo Il grande dittatore, in scena al teatro Eliseo dal 16 febbraio al 6 marzo 2016

"Il tuo silenzio, corpo maciullato/ha una voce, la voce di una causa/che non conosce morte, di un cammino/di libertà che non conosce soste./Oggi ti uccide il tradimento, eleva/le barricate di odio e di terrore./Ma la tua morte, che è la tua vittoria,/oltre i tanti altri corpi martoriati,/al di là delle sbarre del tuo carcere,/apre un varco per te, ti rende libero". 

 

Così scriveva Charlie Chaplin in un quaderno di appunti, il tutto mentre in Spagna infuriava la guerra civile e restare in silenzio di fronte alla follia nazifascista che di lì a poco avrebbe attanagliato tutta l'Europa, non sarebbe stato affatto possibile. 

#Recensione dello spettacolo Ce lo chiede l’Europa! in scena al Teatro Sette dal 9 al 21 febbraio 2016

 Un sistema bancario che fa flop, pressione fiscale alle stelle, la disoccupazione che cresce, e ancora no ai muri di frontiera nei confronti degli immigrati, sì all’integrazione coi Paesi del Vecchio Continente… Tutto questo (e molto altro) ci chiede l’Europa. 

Recensione de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, in scena al teatro dell'Opera di Roma dal 10 al 21 febbraio 2016

 

Rivoluzione. Con questa semplice, ma esplosiva, parola si può racchiudere l’essenza de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, in scena in questi giorni al Teatro dell’Opera di Roma in omaggio ai duecento anni dalla prima messa in scena. Da quel lontano 20 febbraio 1816, quando debuttò al teatro Argentina, ad oggi ci troviamo davanti ad un Barbiere di Siviglia, Direttore d’orchestra Donato Renzetti e con regia, scene e luci di Davide Livermore, che si configura fin da subito come esperimento volto a racchiudere l’eredita e le possibilità future dell’opera buffa più rappresentativa dell’Italia operistica e del genio musicale di Rossini.

Recensione dello spettacolo Calapranzi, in scena al teatro Studio Uno dal 11 al 14 febbraio 2016

Eccentrico, inaccettabile, incomprensibile e che non aveva nulla da dire: così, Harold Pinter veniva presentato dalla critica letteraria del tempo, impegnata e dedita a stroncare ogni sua opera. Ad oggi è forse uno degli autori più rappresentati al mondo: «Adesso - tendeva sottolineare con un evidente pizzico di sarcasmo - sono diventato comprensibile, accettabile, eppure le mie commedie sono sempre le stesse di allora. Non ho cambiato una sola battuta!». 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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