Recensione dello spettacolo Fiori di Melo in scena al Teatro Trastevere dall'11 al 16 ottobre 2016
Quattro amiche, tutte intorno ai 20 anni, si confrontano durante una cena, con il mondo “adulto”.
Fiori di melo, lo spettacolo scritto da Clarissa Glorioso, andato in scena al teatro Trastevere, affronta con piglio comico i dubbi, le paure e le speranze di un gruppo di giovani ragazze. Amiche da sempre, condividono tutto.
Compreso casa. Sarà proprio questa casa il palcoscenico su cui le quattro amiche riusciranno a crescere, e a conoscersi ancora meglio. La scena si svolge una sera. Una sera, che sembra come tante altre. Giulia però annuncia alle tre amiche che quella sera presenterà il nuovo compagno. Compagno si, perché questo ragazzo è più grande di lei, vicino ai 40, e che lui porterà due suoi amici. La serata sembra scorrere tranquilla, tra un po’ di imbarazzo iniziale e ilarità aiutata dal vino. Il tutto però si incrina quando l’argomento cade sul futuro. Si scoprono qui i dubbi e le paure delle quattro ragazze, che ovviamente cozzano con le conquiste e le certezze dei loro ospiti. Il confronto è a tratti duro, e scopre nervi tesi anche tra le amiche. Lo scontro sarà però proficuo, avvicinerà e salderà ancora di più il gruppo di coinquiline.
La messa in scena dello spettacolo prende a piene mani da molti format televisivi, con risate fuori campo, e momenti in cui l’attore parla direttamente al pubblico, dicendo cosa pensa, isolandosi dal resto della scena. Ci sono un paio di momenti divertenti, soprattutto quelli in cui lo spettacolo si trasforma in un musical per dare sfogo alle pulsioni più intime dei protagonisti.
Il risultato finale però è noioso. La compagnia non sarebbe nemmeno male, il vero problema è la sceneggiatura. Non è mai facile confrontarsi con temi cosi universali, senza cadere nel banale, o senza prendersi troppo sul serio.
Marco Baldari
18/10/2016