Schietto, diretto, appassionato e, ovviamente, sempre con la battuta pronta. Andrea Roncato ha questo di bello: l’essere autentico dell’attore che nella vita ha interpretato prima se stesso e poi svariati personaggi.
Dalla commedia al grottesco, dal dramma all’horror, si può dire che Andrea Roncato le ha viste, in effetti proprio tutte? In vista dell’intervento, il 4 agosto, all’Ariano International Film Festival, dove sarà atteso da Franco Oppini per una chiacchierata in pubblico, lo abbiamo intervistato per farsi raccontare e per conoscere le sue ultime “fatiche” lavorative.
«Arrivo da un’annata, quella scorsa, in cui ho fatto 10 film: 6 a Parigi, in lingua francese per una serie che si chiama Mytho con Marina Hands che andranno in onda poi su Netflix. Quindi ho recitato in Il fulgore di Dony con Ambra Angiolini per la regia di Pupi Avati e anche in Notti Magiche di Virzì. Poi Stato di ebbrezza il film di Luca Biglione con Francesca Inaudi, sulla storia di Maria Rossi, che ha avuto anche vari riconoscimenti e che io ritengo un film molto molto bello con un’attrice (l’Inaudi ndr) che è di una bravura eccezionale. Quest’anno invece sto facendo una serie televisiva per Rai Due, Cohousing- Il Nido, insieme a Giorgio Tirabassi e Caterina Guzzanti, con la regia di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo: una commedia semi-seria, di 6 puntate. E poi? Ah sì, non ci si ferma: finito questo inizierò una serie per Netflix prodotta per Lucky Red che si chiama Sotto il sole di Riccione, scritto da Vanzina.