Laura Verrecchia è un giovane mezzosoprano, in rapida e solida ascesa.
Fra le sue caratteristiche, una voce solida e di ampia estensione, un magnifico colore che riesce a declinare in tantissime sfumature, una tecnica solida che le permette di affrontare un repertorio amplissimo, degli acuti potenti che entusiasmano il pubblico.
Oltre gli aspetti musicali, però, emerge dirompente un talento interpretativo di gigantesco spessore, che la trasforma di volta in volta in un credibile Romeo, giovane e nervoso; in una elegante Giovanna di Seymour; in una umile ma determinata Angelina; in una Lupa sensuale e selvaggia; in una Eboli esuberante ed una spassosa Isabella.
Riesce a cogliere l’animo dei personaggi, lavorando sulla parola, con dizione limpidissima e riuscendo a trovare sfumature ed accenti mai scontati, riuscendo a divertire, commuovere, appassionare.
Abbiamo avuto il piacere di incontrarla a Trieste, durante le repliche di ‘La Cenerentola’, spettacolo di grande successo di pubblico e critica, che l’ha vista applauditissima protagonista accanto a dei fuori classe come Giorgio Caoduro e Carlo Lepore.
Con la cortesia e la disponibilità che le sono proprie ha accettato di sottoporsi alle nostre domande.
Cominciamo proprio dagli inizi. Lei è nata a Venafro, paese di circa 10.000 abitanti, dalla storia gloriosa ma certo non famoso per le tradizioni musicali.
Come è nata la passione per il canto?
La passione anzi, la vocazione per la musica mi accompagna da sempre. Canto, ballo, suono da quando non avevo neanche gli strumenti per farlo ma è così che è successo, mi appartiene e basta. È la mia vita. Ciò che mi ha spinto a studiare e ho iniziato dal pianoforte e dal ballo, è stato il Festival dedicato al grande Mario Lanza (mio lontano parente), organizzato a Filignano, paese di mio padre. Lì ho potuto vedere da vicino la spettacolarità di quest'arte e mi sono resa conto della sua irrinunciabilità nella mia vita, seppur fossi ancora una bambina.
E’ stato difficile coltivare questa passione, vivendo in una realtà così decentrata?
Venafro è la città in cui ho iniziato i miei studi musicali e coltivato la passione per il ballo, il teatro. È una città in cui impari guardando anche le persone che, seppur in un ambito “amatoriale”, si cimentano in tante forme d'arte e tutto ciò è di forte ispirazione per chi ha dentro di sé quel fuoco che arde…Certamente per lo studio specifico del canto Lirico ho dovuto viaggiare quasi da subito: ho iniziato in un coro di voci bianche a Venafro ma dai 16 anni ho iniziato le lezioni con un'insegnante nel Lazio, poi al Conservatorio di Campobasso e alla fine sono approdata al Cherubini di Firenze.
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