In sei capitoli, di cui in scena i primi due a sere alterne.

Il primo capitolo de I taccuini di Mosella Fitch, del giovane e apprezzatissimo drammaturgo fiorentino Stefano Massini, nella magistrale interpretazione di Barbara Valmorin, è stato presentato al festival Avamposti – Teatro Manzoni di Calenzano lo scorso settembre.
Nel primo capitolo Mosella Fitch viene trovata morta nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Accanto al suo corpo, una lettera per il garzone del droghiere, in cui si raccomanda di conservare i suoi taccuini. In paginette minuscole, Mosella ha scritto e descritto tutta la propria vita, nel terrore di perdere i ricordi. È la vita semplice e straordinaria di una donna marchiata a fuoco, fin dall'infanzia, da un animo cinico e da un'avversione istintiva all'ipocrisia del genere umano.
Nel secondo capitolo Mosella scrive di una “bestia zozza, schifosa, immonda” di cui tutti si riempiono la bocca e chiamano “amore”; non ne parlara in termini mielosi e sdolcinati ma utilizzando la parola ‘ingorgo’.
“L’ingorgo è come una colica che si forma dentro e che devi buttare fuori oppure schiatti”.
Sarà il racconto di un triste ricordo a svelarci la ragione della sua pessimistica concezione sull’amore vissuto solo come legge di Natura, come la malattia, come il dolore e come la morte.
redazione
1 marzo 2015
informazioni
3 - 8 marzo 2015
I TACCUINI DI MOSELLA FITCH
Capitolo I e II (a sere alterne)
di Stefano Massini
regia di Pia Di Bitonto
con Barbara Valmorin
Teatro delle Donne