Sabato, 23 Novembre 2024
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Per la prima volta in Teatro la novella traumatica che fonde in modo assai compiuto il sogno e la realtà, Freud e il romanzo d’appendice, e da cui Stanley Kubrick, con Eyes Wide Shut, ha tratto il suo ultimo capolavoro del tutto incompiuto.

“Dopo il grande successo delle due stagioni di Elephant Man, cercavo un testo che possedesse una caratteristica; darmi la possibilità, come drammaturgo e come regista, di creare personaggi multipli per i miei attori; un testo che fosse già teatro multiplo. Dove la storia fosse tante storie; dove la verità fosse tante verità; e dove, finalmente, l’amore, la morte, il senso di colpa, il peccato e il riscatto, affiorassero prepotentemente tutti insieme.

 In una Vienna innevata eppure caldissima, il dottor Fridolin riceve la più imprevedibile delle confessioni dalla moglie Albertine: “Ti ricordi, l’estate scorsa, sulla spiaggia danese, quel giovane uomo? Se mi avesse chiamata, non avrei potuto oppormi. Ero pronta a sacrificare te, la nostra bambina, tutto il mio futuro”.

Dall’intima confidenza di un tradimento solo fantasticato all’ossessione che dura un’interminabile notte; dopo aver viaggiato negli inferi della mente e della carne, sullo scivolo dell’alba, i due coniugi si ritrovano soli, smarriti, ma innamorati più di prima.

 In fondo solo questo mi interessa: raccontare (ancora una volta) i crimini, anche solo della fantasia, che attentano ogni giorno alla felicità della coppia; dire quanto sia disperante dover amare e essere amati, facendo i conti con l’infantile terrore e la sadica eccitazione dell’abbandono; mettere in scena la follia di chi, ad un certo punto della sua vita, è convinto che il dolore che subiamo, in verità, sia la punizione meritata a quel nostro abbandonare, tradire, violare chi ha scelto di essere, per sempre, nostro.

 Il teatro è amare gli attori. E odiare tutto ciò che riescono ad essere al posto nostro.” [Giancarlo Marinelli]  

 

redazione

13 febbraio 2015

 

informazioni

Compagnia Molière

con il patrocinio della Regione Veneto

presentano

Ivana Monti Caterina Murino

Giorgio Lupano Rosario Coppolino

DOPPIO SOGNO (EYES WIDE SHUT)

di Giancarlo Marinelli

tratto dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler

con Andrea Cavatorta, Francesco Cordella

Serena Marinelli, Simone Vaio

scene Andrea Bianchi

costumi Adelia Apostolico

musiche Roberto Fia

light designer Mirko Oteri

aiuto regia Federica Soranzio

regia Giancarlo Marinelli

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Lunedì 16 febbraio alle 21 si terrà al Teatro Golden la prima delle cinque serate di Musicalmente, la rassegna dedicata al Musical ideata e scritta da Massimo Natale, Ennio Speranza, Stefania Fratepietro. Si parte da  “Gershwin, Bernstein, Porter e gli altri....” una serata dedicata interamente ai grandi compositori del ‘900. 

Stefania Fratepietro, sotto la direzione musicale del M° Marco Bosco canterà ed interpreterà sul palcoscenico del Golden, insieme a Maurizio Di Maio, Simone Leonardi e Marco Manca canzoni famose ed indimenticabili.

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Lo Spazio Diamante, spazio polivalente nel quartiere Pigneto, ospita la rassegna Camminando tra arte e gioco realizzata con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo e con Zetema Progetto Cultura, e con la collaborazione del Municipio V - Assessorato alla Cultura, rassegna con la quale intende sviluppare un luogo di aggregazione per le famiglie, realizzando nei fine settimana - da metà febbraio a fine marzo – un ricco programma di attività.

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Si definisce DUELLO il combattimento consensuale e prestabilito che scaturisce per la difesa dell'onore, della giustizia e della rispettabilità; e che si svolge secondo regole accettate in modo esplicito o implicito tra uomini di medesimo ceto sociale e armati nel medesimo modo.

Si definisce DUELLO il combattimento consensuale e prestabilito che scaturisce per la difesa dell'onore, della giustizia e della rispettabilità; e che si svolge secondo regole accettate in modo esplicito o implicito tra uomini di medesimo ceto sociale e armati nel medesimo modo. Il duello non è dissimile ad un rito dunque: al pari dell'esperienza scenica. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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