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Central Park West di Woody Allen, secondo Antonello Avallone al Teatro Tordinona: il tratto maniaco depressivo della vita
Recensione dello spettacolo “Central Park West” di Woody Allen. Regia di Antonello Avallone. In scena al Teatro Tordinona dal 3 al 7 Gennaio 2024
A suonare insistentemente alla porta dell'appartamento/studio a Central Park West della barcollante, delusa e alticcia psicoanalista Phyllis (Elettra Zeppi) è la sua amica Carol ( Flaminia Fegarotti) convocata con grande urgenza dalla dottoressa stessa. Questa ha scoperto che suo marito Sam (Claudio Morici) la tradisce e accusa l'amica di esserne l'amante. Dopo qualche blando tentativo di negazione, Carol confessa l'evidenza. All'interno dell’inevitabile rimpallo di accuse reciproche tra le due donne, dove il profilo di Sam ne esce moralmente discutibile, si inserisce la figura di Howard (Antonello Avallone), l’ignaro marito di Carol arrivato in casa dei coniugi Sam e Phyllis per riaccompagnare la moglie a casa. Egli, affetto da sindrome maniaco depressiva, alterna momenti di grande ribasso umorale, caratterizzati da goffi e immancabili tentativi di suicidio, ad altri di decontestualizzata euforia. Saranno proprio i tratti della patologia a proteggerlo dalla cruenza della realtà, permettendogli di vivere in modo del tutto originale e derealizzata la confessione del ripetuto tradimento della moglie con il suo amico Sam e la decisione di convivere con lui. Nel frattempo sopraggiunge in casa anche Sam che conferma la volontà di lasciare Phyllis e, incalzato dalla stessa, confessa una serie ben nutrita di tradimenti. Tuttavia, contrariamente a Carol che già immagina e delira una nuova vita insieme a Sam, questi non ha alcuna intenzione di iniziare una storia con lei perchè innamorato di Juliet, una ragazza di 21 anni (Maria Angelica Duccilli), ex paziente della moglie, con la quale intende stabilizzare, alla soglia dei cinquant'anni, la sua esistenza. Ma nella commedia della vita e del suo mistero, il crollo delle certezze e la solidità del precario creano sempre drammaturgie dal finale originale.
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