Recensione di Giselle, balletto di Adam, in scena a Trieste dal 14 al 19 maggio 2024
Il Verdi di Trieste propone come titolo di balletto una pregevole edizione di ‘Giselle’, messa in scena dalla ’compagnia della SNG Opera in balet Ljubljana, diretta dal Maestro Renato Zanella.
Il primo plauso va al teatro che, pur non avendo più il proprio glorioso corpo di ballo, nelle cui file brillarono, fra gli altri Rigano e Principini, riesce sempre a proporre spettacoli che incontrino il gusto del pubblico.
Già dalla scorsa stagione il Verdi ha iniziato una collaborazione con il Teatro di Ljubljana, che ha una compagnia di respiro internazionale , con danzatori di grande spessore e che conta su figure come il già citato Zanella ed il coreografo Josè Carlos Martinez, dal 2022 direttore del balletto dell’Operà di Parigi.
In una stagione dagli allestimenti spesso contrastati, questo titolo appaga appieno le aspettative del pubblico di gusto tradizionalista: siamo nel più classico dei balletti romantici, con scene e costumi, firmati da Inaki Cobos Guerrero, decisamente in linea con la grande scuola ottocentesca, ricchi, funzionali, molto ben realizzati ed illuminati con proprietà da Andrej Hajdinjak.
Dal punto di vista musicale, con ‘Giselle’ il balletto comincia a godere di una partitura completamente originale: fino ad allora, infatti, gli spettacoli erano organizzati riadattando musiche esistenti, al punto che per tutto l’Ottocento era un susseguirsi di titoli che venivano allestiti, rimanevano in repertorio qualche stagione nel migliore dei casi e poi venivano smembrati musicalmente e rimontati con trame completamente differenti.
Adam compone un lavoro di grande impatto e dalla fortissima personalità, che l’orchestra del Verdi, diretta con bravura dal giovane e talentuoso Ayrton Desimpalaere, riesce a rendere con una interessante ed articolata tavolozza.
Dal punto di vista coreutico, lo spettacolo è decisamente molto ben eseguito.
Tutti i danzatori offrono una prova di altissimo livello tecnico, puntando forse più all’aspetto atletico che a quello espressivo, ma raggiungendo risultati che hanno raccolto copiosi applausi, sia dopo i pezzi di maggior effetto, che alla conclusione della serata.
La protagonista ha avuto sempre un controllo assoluto della parte, regalando passaggi di grande pathos, estrema eleganza ed una apprezzata pulizia tecnica.
Albrecht ha superato le difficoltà di cui il ruolo è irto con spavalda bravura.
Ha incantato con salti e sforbiciate, senza tradire mai un attimo di affaticamento, quasi esaltato dalla resa muscolare superba, cui ha affidato in toto il personaggio, un po’ avaro nella mimica facciale, che invece era ben caratterizzata nel bravo interprete di Hilarion.
Gelida ed infallibile la regina della Villi, , Myrtha, ma l’intera compagnia ha brillato per bravura, resa tecnica, capacità di legare perfettamente ogni più piccolo movimento alla musica, dimostrando un’interiorizzazione della partitura davvero rara da trovare.
Come si diceva, applausi copiosi per il Maestro e per tutta la compagnia.
Ci piacerebbe dire chi ha ballato cosa. Ma non era indicato da nessuna parte.
Sul manifesto ci sono solo i nomi degli interpreti principali, senza nessuna indicazione di data.
Sul programma di sala c’è un elenco che riportiamo, con una grande mole di interpreti che si turnano nelle varie parti, dimostrando anche come i danzatori di questa compagnia siano eclettici e disponibili.
Non riusciamo a capire le ragioni di una simile scelta. Che umilia gli interpreti ma offende anche il pubblico, che ha tutto il diritto di sapere chi sta applaudendo.
Crediamo che sarebbe stato necessario, almeno, che la direzione artistica avesse annunciato gli interpreti delle parti principali prima della recita cui abbiamo assistito.
Invece nulla, come se l’Arte potesse essere anonima.
Come se a noi che sedevamo in sala, potesse essere proposto indifferente questo o quell’interprete. Una sensazione sgradevole, massificante ed immeritata.
Una ulteriore considerazione riguarda l’opportunità di effettuare la recita nella data cui abbiamo assistito: il 18 maggio le rive, ovvero la strada di accesso al teatro Verdi, erano bloccate da delle sfilate carnevalesche.
Manifestazione tradizionale, che già lo scorso anno aveva reso complesso assistere alla recita di ‘Orfeo ed Euridice’.
Considerando che moltissimo del pubblico presente proveniva da fuori Trieste e che all’uscita dello spettacolo abbiamo impiegato più di un’ora a percorrere una strada che normalmente richiede dieci minuti, non sarebbe stato il caso che la direzione del teatro optasse per una soluzione differente? Si poteva spostare di qualche ora l’inizio della rappresentazione, si potevano forse pensare due recite domenicali, oppure, visto che queste manifestazioni popolari sono pianificate da un anno all’altro, non poteva essere programmato lo spettacolo nella settimana seguente?
Il teatro Verdi conta su maestranze di rara efficienza: il servizio maschere è attentissimo al pubblico, alle sue richiesta, che alle volte addirittura sa prevedere e prevenire; la biglietteria brilla come poche altre in Italia per cortesia, disponibilità, sensibilità, capacità di cogliere le criticità e capire i bisogni del pubblico.
Siamo entrati e ci siamo sentiti accolti, coccolati ma poi, allo spegnersi delle luci, abbiamo scoperto che non sapevamo chi guardavamo. Poi siamo usciti e ci siamo tuffati, nostro malgrado, in un girone infernale,fra carri e macchine, semafori fuori uso e sensi vietati non preannunciati, persi fra divieti, colonne immobili ed automobilisti contromano.
Speriamo che questa esperienza decisamente negativa venga tenuta presente e serva a riflettere su come non reiterare la stessa situazione il prossimo anno.
Gianluca Macovez
20 maggio 2024
informazioni
Trieste, teatro Verdi, 18 maggio 2024
GISELLE
Musica di Adolphe-Charles Adam
Balletto in due atti di Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges da Théophile Gautier
La produzione
Coreografie JOSÉ CARLOS MARTÍNEZ
Direttore AYRTON DESIMPELAERE
Scene e costumi IÑAKI COBOS GUERRERO
Luci ANDREJ HAJDINJAK
Direttore artistico del balletto RENATO ZANELLA
Personaggi e interpreti
Giselle ANASTASIA MATVIENKO / NINA NOČ / MARIN INO
Albrecht KENTA YAMAMOTO / YUJIN MURAISHI / FILIPPO JORIO
Hilarion HUGO MBENG/ DENIS MATVIENKO
Myrtha TJAŠA KMETEC / ERICA PINZANO/ NINA NOČ
WilfridYUJIN MURAISHI / KENTA YAMAMOTO/ OLEKSANDR KORIAKOVSKYI / FILIP JURIČ
Duca di Curlandia LUKAS ZUSCHLAG
Bathilda, fidanzata di Albrecht NINA NOČ/TJAŠA KMETEC/ KATJA ROMŠEK
Bertha, madre di Giselle URŠA VIDMAR
Pas de Deux Contadini MARIN INO e FILIP JURIČ/ NINA KRAMBERGER e FILIP JURIČ / EMILIE TASSINARI e FILIPPO JORIO
Amiche di Giselle NINA KRAMBERGER/ERICA PINZANO / EMILIE TASSINARI, MARIYA PAVLYUKOVA, DENISE DI CICCO, GABRIELA MEDE, NAĐA MRAŠIĆ
Danza dei Paesani LARA FLEGAR, KATJA ROMŠEK, NEŽA RUS, BARBARA POTOKAR, MANCA STRMČNIK, KLARA STRMČNIK, TEJA SEVER, MARGAUX CHESNAIS, ALEKS THEO ŠIŠERNIK, SOLOMON OSAZUVA, LUKAS BAREMAN, MATTEO MORETTO, GAJ RUDOLF, OLEKSADNR KORIAKOVSKYI, HUGO MBENG, FILIPPO JORIO/YUJIN MURAISHI/FILIP JURIČ
Abitanti del Villaggio (donne) GEORGETA CAPRAROIU, ROMANA KMETIČ, ANTONIJA NOVOTNY (ENISA HODŽIĆ)
Abitanti del Villaggio (uomini) GORAN TATAR, ALEXADRU BARBU, TOMAŽ HORVAT , (TOMAŽ HORVAT, IVAN GREGUŠ)
Moyna, una Villi ERICA PINZANO/MARGAUX CHESNAIS
Zulma, una Villi EMILIE TASSINARI/MARIN INO (MARIYA PAVLYUKOVA)
Villi DENISE DI CICCO, LARA FLEGAR,NAĐA MRAŠIĆ, NINA KRAMBERGER, MARIYA PAVYUKOVA, KATJA ROMŠEK, NEŽA RUS, GABRIELA MEDE, BARBARA POTOKAR, MARGAUX CHESNAIS/ TEJA SEVER, MANCA STRMČNIK, KLARA STRMČNIK
Solisti e corpo di ballo della SNG Opera in balet Ljubljana
Orchestra e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
COPRODUZIONE TRA SNG OPERA IN BALET LJUBLJANA E CANKARJEV DOM LJUBLJANA