Sabato, 23 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo La Traviata, di Giuseppe Verdi, in scena allo Sferisterio di Macerata il 13 agosto 2023 all’interno del Macerata Opera Festival 

 

Operazione culturale di grande respiro internazionale rappresentare La Traviata di Giuseppe Verdi, al Macerata Opera Festival, in questa singolare versione messa in scena per ben cinquanta volte in 30 anni in tutto il mondo, sin dalla Prima pensata proprio allo Sferisterio nel’92 e che ora torna nel luogo della sua nascita. Quattro repliche dell’opera nei weekend sono state il coronamento di una ricca serie di spettacoli ed eventi musicali che hanno riempito tutti i giorni della settimana di un Festival sold out.

Si apre il sipario e si rimane sbalorditi vedendo il palcoscenico vuoto, con un buio pesto, senza ornamenti e mobili al tempo della Belle Époque. C’è solo un grandissimo specchio a faccia in giù, come un grande sipario che si estende su tutto il palcoscenico.

Presto si inizia ad amare questa enorme pellicola specchiante, leggerissima, la quale, sollevata, forma un angolo di circa 50 gradi, raddoppiando il palcoscenico che si crea nel riflesso di Giuseppe Verdi, in una messa in scena glamour e lussuosa soprannominata La Traviata degli specchi. 

Si dice che lo scenografo ceco Josef Svoboda - genio creativo e innovatore della illuminotecnica - si trovasse in una trattoria romana con la caratteristica tovaglia a quadri e che, mangiando, notò il riflesso del coltello quando gli venne l’idea, concependo così lo specchio come fondale inclinato.

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Il ROF ripropone un lavoro quasi dimenticato di Rossini

 

Eduardo e Cristina è un'opera di Gioachino Rossini, per la prima volta inserita nel programma del ROF di Pesaro e presentata nella edizione critica, curata da Alice Altavilla e Andrea Malnati per la fondazione Rossini e trasmessa in leggera differita su Rai 5.

Si tratta di un centone, cioè uno spettacolo realizzato utilizzando brani  provenienti da altre opere, di solito non particolarmente note, un genere abbastanza diffuso nell’Ottocento, che quando andò il scena, il 24 aprile 1819 al Teatro San Benedetto di Venezia , ebbe una entusiastica accoglienza, testimoniata  da una trentina di repliche in due mesi.

In questo caso, le arie vennero riprese da altri lavori sono 19 su 26, tratte da ‘Adelaide di Borgogna’, ‘Ermione’, ‘Ricciardo e Zoraide’ e ‘Mosè in Egitto’  ed i brani composti appositamente sono di fatto elementi di collegamento e brevi strutture musicali, ma l’insieme è di grande interesse, con una sua identità ed una buona valenza sia musicale che teatrale.

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Recensione di Il dolore del mondo - Le canzoni di Edoardo De Angelis incontrano la poesia di Giuseppe Ungaretti, ad Udine il 3 agosto 2023

 

L’associazione A.C.CulturArti, con il contributo del Comune di Udine, sta proponendo, per la rassegna “Canzoni e poesie contro le guerre", diversi appuntamenti di grande ricercatezza,  volutamente di nicchia, senza essere né snob, né autoreferenziali.

Proposte coraggiose, chiamate a scontrarsi con le bizze e l’inclemenza di una estate meteorologicamente imprevedibile.

Il 3 agosto, in Corte Morpurgo, scorcio udinese fra i più suggestivi, è stata la volta  di "Il dolore del mondo" - Le canzoni di Edoardo De Angelis incontrano la poesia di Giuseppe Ungaretti.
Si è trattato di una serata ricca di spunti di riflessione, un viaggio a due voci, che in realtà sono state tre, con al centro Giuseppe Ungaretti ed i suoi scritti.

La struttura è semplice: Nicola Cossar , giornalista, fa il suo mestiere: racconta alcuni momenti della vita del poeta . Non si finge un attore, non cavalca gli effetti facili che tanto piacciono ad alcuni suoi colleghi, non cerca inflessioni iperboliche, ma procede con discrezione, misuratissimo, attento di essere sempre al servizio della Poesia e della Storia e mai lui il protagonista della scena.

Garbo ed efficacia si incontrano e permettono di costruire la struttura narrativa, nella quale poesia e musica si intrecciano, in una staffetta introspettiva di grande impatto, anche grazie alle commoventi canzoni di  De Angelis, cantautore raffinato, che distilla dal suo vasto repertorio  alcuni brani, coraggiosamente liberi da stereotipi formali e mai  scontati che, pur parlando apparentemente d’altro, sono ebbri delle atmosfere poetiche ungarettiane, respirate e calate in contesti contemporanei.

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Recensione dello spettacolo “ Un sogno a Istanbul", di Alberto Bassetti. Con Maximilian Nisi e Maddalena Crippa, Mario Incudine e Adriano Giraldi. Regia di Alessio Pizzech. Andato in scena al Teatro Nuovo di Napoli l'8 e 9 luglio 2023 all'interno della Kermesse Campania Teatro Festival svoltasi dal 9/06/2023 al 9/07/2023

 

Succede che l'implicito abbia una propria storia da raccontare più densa, sofferta e differente dal visibile che di questo ne rappresenta solo l'aspetto più immediato e intellegibile. La rappresentazione de: Un sogno a Istanbul tratta dal libro di Paolo Rumiz: La cotogna di Istanbul è espressione di quel tormentato dialogo tra la narrazione come fenomenologicamente appare e uno sfondo narrativo più profondo e vibrante carico di gesti mancati e parole lasciate crescere e fermentare nell'oralità. L’implicito diviene ora sottotesto, ora sfondo storico, ora osservatore silenzioso di quel tempo che tramuta una semplice missione di pace a Sarajevo, da parte dell' ingegnere austriaco Maximilian von Altenberg, in una virata della propria esistenza dopo l'incontro con la bosniaca Maša.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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