Recensione dello spettacolo Arlecchino? in scena al teatro Ambra Jovinelli dal 21 febbraio al 3 marzo 2024
La pièce in scena all'Ambra Jovinelli è una rilettura del goldoniano “Arlecchino servitore di due padroni”, segnata da molti riferimenti ironici di attualità. Evidente la mano di Marco Baliani, qui in veste registica e autoriale. Lo spettacolo attraversa temi sociali in auge al giorno d'oggi, quali razzismo e rifiuto dell'immigrato, maschilismo e femminicidio, fluidità sessuale, sfruttamento sul lavoro, prendendo posizione critica. Ciò senza togliere nulla alla commedia altamente comica e ridanciana dove si passa dai lazzi alle battute, dal linguaggio colorito alle allusioni sessuali. La rappresentazione narra di un gruppo d'attori sgangherati che mette in scena con difficoltà questo copione: Arlecchino casualmente si impelaga a servire due padroni, combinando una serie di pasticci e fraintendimenti che scombineranno gli affari e gli amori di tutti gli altri personaggi.
Il rimando più naturale di questa vicenda è la messa in scena storica di Strehler con Ferruccio Soleri a cui si fa riferimento anche esplicito all'interno di un interessante metateatro, struttura base di questa rappresentazione. Altri elementi ci riportano a due tragedie Shakespeariane ma col sorriso. L'idea registica è di mostrarci attori che raccontano attori che tentano di interpretare i personaggi della commedia, in un gioco di scatole cinesi. Elemento portante, ma non invasivo, risulta poi la musica dal vivo di una chitarra elettrica e una batteria, sonorità ambient, soffuse, rock e poetiche. Essa scandisce alcuni momenti e i cambi d'atto o di scena, a volte riassestando un ritmo che nell'ultima parte si perde un po'.
Un Andrea Pennacchi sempre sul pezzo ci riproduce un personale arlecchino che ci ricorda le tonalità e lo stile della voce di Natalino Balasso. L'impianto scenografico è composto dai classici assi e tendaggi della tradizione della commedia dell'arte, mossi con frequenza per creare spazi e nuovi ambienti. Oltre la risata, o mescolata alla stessa, lo spettacolo si ricava momenti intimi di poesia e umanità sottolineata da musiche sensibili.
L'interprete di Arlecchino e i suoi colleghi attori citano infine più volte la condizione precaria di un mestiere, il loro, tutt'oggi difficile e poco tutelato. Altro tema incontrato ripetutamente è quello dell'immigrazione, che arriva al paradosso per cui è lo stesso immigrato a disprezzare sarcasticamente l'italiano ignorante o di un'altra regione diversa da quella della storia.
Buffe e suggestive le incursioni rap in dialetto veneto degli attori. Proprio quest'ultimo viene rigorosamente usato con successo per ottenere risate frequenti che portano il pubblico a divertirsi e applaudire anche a scena aperta.
Demian Antonio Aprea
23 febbraio 2024
informazioni
dal 21 Febbraio al 3 Marzo 2024
Teatro Ambra Jovinelli
ARLECCHINO
Regia e drammaturgia : Marco Baliani
con: Andrea Pennacchi, Marco Artusi, Federica Girardello, Miguel Gobbo Diaz,
Margherita Mannino, Valerio Mazzuccato, Anna Tringali