Recensione dello spettacolo Top girls, in scena al Teatro Vascello dal 20 al 25 Febbraio 2024
Primo atto. Marlene festeggia. È arrivata. È diventata una Top Girl. Partita dal bassissimo, ha raggiunto una posizione lavorativa invidiabile e remunerativa: dirigerà un'agenzia di collocamento. Sfolgorante in un abito rosso, il suo colore, siede al tavolo di un lussuoso ristorante con una compagnia stravagante ed eccezionale. L’olandese Margherita la pazza, ritratta in un quadro di Bruegel, la giapponese Lady Nijō, poetessa e concubina dell'imperatore, la viaggiatrice vittoriana Isabella Bird, la paziente Griselda, protagonista di una novella di Boccaccio, addirittura la Papessa Giovanna. Le Top Girls della storia. Raccontano le loro vicende, componendo un affresco, quello della condizione femminile, che, depurato da ogni vanagloria, appare desolante. Sottomissione, sopraffazione, punizione, violenza. Un “Perché siamo così infelici?” emerge improvvisamente dissonante fra brindisi e risate. Secondo atto. Marlene e le sue dipendenti in ufficio. Dai colloqui emergono storie note: donne rimaste escluse a causa dell’impegno familiare, uomini che si sentono usurpati dall’avanzata femminile. Terzo atto. Una povera casa. Marlene, la sorella Joyce, la nipote Angie. La pièce diventa un dramma intimo, un confronto fra le due sorelle sul tema delle loro opposte scelte di vita. In mezzo la ragazza, che nella vicenda assume un ruolo chiave. La donna nella storia. La donna oggi. Il drammatico resoconto.
“Top girls” è uno spettacolo rutilante. Un tripudio di scrittura declinata in ogni registro, che diventa un vero percorso di guerra per le attrici di un cast esclusivamente femminile, le quali raccolgono e vincono la sfida con una performance acrobatica, virtuosistica, da applausi a scena aperta. Tutte da menzionare: Corinna Andreutti, Valentina Banci, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Martina De Santis, Simona De Sarno, Monica Nappo, Sara Putignano.
Nel profluvio di parole della cena del primo atto la penna di Caryl Churchill scorre torrenziale, quasi orgasmica. Dialoghi che dialoghi non sono, ma monologhi sovrapposti e interferenti. Discorsi che, pur spaziando fino ai massimi sistemi, restano vacua locuzione nell’ego-riferimento dei personaggi. Una conversazione non-conversazione solo all'apparenza brillante, ma che dipinge un dramma senza tempo, senza latitudine e, si pensa, senza soluzione. Ad accompagnare tanta facondia corrispondono gli opulenti e splendidi costumi di Daniela Ciancio, che non possono non essere citati ed applauditi. Così come la strabordante interpretazione della Papessa Giovanna di Monica Nappo (anche regista).
Nel secondo atto Churchill sembra sperimentare i toni della denuncia sociale. Nel finale invece, quasi mettendosi alla prova, inverte completamente la struttura ed il registro drammaturgico. La molteplicità dei personaggi viene ridotta alla specularità di due opposti o forse due identici simmetrici. I dialoghi tornano a essere tali, ma le parole sono frecce lanciate da due contrapposti campi di battaglia. Il dolore non è celato dietro le parvenze fallaci di vite mirabolanti, ma è esposto nudo, dichiarato, lancinante. Le due protagoniste del finale, Sara Putignano (Marlene) e Valentina Banci (Joyce) si producono in questo duello dove nessuno si salva, dove ogni scelta appare imperfetta, dove ogni strada appare senza sbocco, elevando l’emozione dello spettatore fino allo spasimo.
Può sorgere qualche dubbio sulla effettiva attualità di questo testo scritto nel 1982 in età thatcheriana. Le assonanze con il presente sono solo apparenti: troppo diverse le stature in ballo. Il testo sicuramente all'epoca di squillante novità, riletto oggi sembra ripercorrere tematiche conosciute su sentieri già battuti. Ma rimane il fatto che Caryl Churchill 42 anni fa, non ieri, si poneva delle domande e ancora oggi il suo disperato appello non ha ricevuto risposta. Chissà, viene da chiedersi, dove sono ora, nel 2024, le Top Girls del 1982. Magari scopriremo che 42 anni dopo non sono andate molto più in là da quella eterna, precaria, indeterminazione ed allora la risposta ci appare chiara ed inequivocabile: questo spettacolo deve andare in scena ancora, ancora ed ancora e dovremmo essere grate a queste artiste che per rappresentarlo buttano il sangue sulle tavole del palcoscenico. Peccato che a Roma – e ci rimane difficile comprendere perché – restino solo una settimana.
Attenderemo altre repliche di “Top Girls”. C’è un vestito rosso dal colore sempre sgargiante che, come un testimone, come una bandiera, deve continuare a passare di generazione in generazione.
Valter Chiappa
24 febbraio 2024
informazioni
TEATRO VASCELLO
dal 20 al 25 Febbraio 2024
TOP GIRLS
di Caryl Churchill
con: Corinna Andreutti, Valentina Banci, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Martina De Santis, Simona De Sarno, Monica Nappo, Sara Putignano
Regia: Monica Nappo