Sabato, 02 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Il nome della rosa andato in scena il 14 e 15 novembre al Teatro Goldoni di Livorno

 

Il capolavoro di Umberto Eco Il nome della rosa arriva per la prima volta a teatro, per ricordare il grande scrittore ad un anno dalla sua scomparsa. La regia e l’adattamento dello spettacolo è stata affidata al regista Leo Muscato, che si cimenta in quello che ormai è un classico della letteratura, reso ancora più famoso dal memorabile film del 1986 che vede Sean Connery nei panni del protagonista.

Recensione dello spettacolo Il nome proprio in scena al Teatro Agorà dal 7 all’8 novembre 2017

 

Da Caino e Abele a Romolo e Remo si sa che “fraterno” è una parola dal significato ambiguo: ben lo sanno Sandro (Jacopo Neri) e Antonio (Giacomo De Rose), gemelli mossi da un’antipatia reciproca che ha dell’atavico. Ben lo sa l’imperioso padre (Paolo Perinelli), imprenditore di successo per cui le aspirazioni dei figli han sempre rappresentato una delusione.

Recensione dello spettacolo Il Trovatore andato in scena il 10 e 12 novembre al Teatro Verdi di Pisa

 

Uno dei titoli più famosi del teatro d’opera italiano è andato in scena con successo al Teatro Verdi di Pisa: Il Trovatore di Giuseppe Verdi. Questo spettacolo, che era già stato proposto con la presenza dell’indimenticabile Daniela Dessì, porta le firme di Stefano Vizioli alla regia e di Alessandro Ciammarughi per la scenografia ed i costumi.

Recensione dello spettacolo The Aliens in scena al Teatro Brancaccino dal 2 al 12 novembre 2017

 

Sarà per la vicinanza fisica tra attori e platea e forse anche per l’età media di spettatori e protagonisti in scena e ancor di più per l’iperrealismo con cui Silvio Peroni fa muovere e interagire gli attori sul palcoscenico che nell’opera di Annie Baker di alieno c’è solo quel 4 luglio, quella celebrazione così (giustamente) sentita in America e così (giustamente) poco significante in Italia. E poi forse ci sono loro, KJ, Jasper e Evan, i tre giovani protagonisti dai nomi un po’ troppo americaneggianti, a ricordarci che i “fatti” a cui assistiamo (in quasi due ore di spettacolo) non sono ambientati nella nostra Penisola. Per il resto, ci si sente subito a casa e KJ, Jasper e Evan potrebbero tranquillamente essere un Marco, un Giovanni e un Luca qualsiasi, in cui riconoscere un migliore amico, un cugino o un fratello che non ce l’ha fatta “ad attraversare la vita senza attriti o angosce”.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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