Sabato, 02 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Sugo finto andato in scena al Cinema Teatro 4 Mori di Livorno il 5 dicembre 2017

L’idea di questo spettacolo scritto da Gianni Clementi, già autore anche della divertente commedia I suoceri albanesi, nasce come un corto teatrale di soli 20 minuti che nel 2008 vinse la rassegna “Attori in cerca d’autore”. La dinamica regia di Ennio Coltorti movimenta la scena con un continuo susseguirsi di entrate e uscite e cambi di costumi.
La trama di Sugo finto, narra la storia di due sorelle zitelle Rosaria e Addolorata, interpretate rispettivamente dalle brave ed affiatate Alessandra Costanzo e Paola Tiziana Cruciani che con comicità fanno riflettere il pubblico sul microcosmo umano, scambiandosi tra loro accuse e rimpianti in un continuo scontro su qualsiasi cosa.

Recensione dello spettacolo L’uomo che non capiva troppo -  Reloaded in scena al Teatro Olimpico di Roma dal 28 novembre al 23 dicembre 2017

 

Dopo sette anni dal debutto di L’uomo che non capiva troppo, avvenuto proprio nello stesso Teatro Olimpico, Lillo e Greg hanno riportato sul palco una nuova e più moderna versione della vecchia commedia adattata per linguaggio e storia ai giorni nostri. 

Recensione dello spettacolo “Èdith Piaf. L'usignolo non canta più” in scena al Teatro Off/Off dal 28 Novembre al 10 Dicembre 2017


Buio completo sul palcoscenico e in sala. Dall’oscurità emerge una voce, poderosa e dolente. Le note sono quelle celeberrime di “La vie en rose”. Gli armonici gravi vibrano sulle pareti, il suono colma completamente il vuoto di luce. Nella scena iniziale è la sintesi dello spettacolo.
1960. Èdith Piaf, l’usignolo di Francia, è piegata da una vita da sempre eccessiva, iniziata sulla strada, che idealmente non ha mai abbandonato.

Spettacolo andato in scena dal 21 al 26 novembre 2017 al Off – Off  Theatre  di Roma

 

Cosa cerca un individuo per tutto il suo percorso se non la libertà e l’amore. Riesce a cogliere i frutti di entrambi ? Riesce a capire su quale filo amore e libertà stiano e in che modo uno non sovrasti l’atro ? Ma soprattutto si è sicuri che una vita basti per trovare il capo di questo filo e su quale tipo di connessione amore e libertà abbiano ragione di esistere?!  Nel continuo flusso di coscienza, il soffermarsi ad una consapevolezza che è dettata da una scelta, può essere un’ancora adatta a cercare il compromesso per risolvere i dubbi a cui l’individuo non può sottrarsi nella sua condizione esistenziale? Oppure tale flusso rappresenta il carattere intellettivo che contraddistingue l‘individuo come essere pensante, il quale interrogando la propria ragione  mette l’individuo stesso in una condizione di rendere il proprio pensiero libero ma difficilmente concretizzabile nella realtà circostante?

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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