Mercoledì, 27 Novembre 2024
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Recensione di Non si uccidono così anche i cavalli? dal 25 settembre al 14  ottobre 2018 al Teatro Sala Umberto

Romanzo scritto nel 1935 da Horace McCoy, l’enigmatico titolo Non si uccidono così anche i cavalli è noto però al grande pubblico soprattutto per la trasposizione cinematografica del 1969 con la regia di Sidney Pollack, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 1970 e premiato con l'Oscar al miglior attore non protagonista a Gig Young. 

Recensione dello spettacolo La Cena in scena al TeatroSophia dal 20 settembre al 7 ottobre 2018

Una tavola imbandita per 27 persone accoglie gli spettatori per La Cena.
Vengono accompagnati e fatti accomodare tre per volta al tavolo da un maggiordomo che serve loro del vino. A capotavola è seduto un uomo (Andrea Tidona) – che nel prosieguo della serata si scoprirà essere il padrone di casa – il quale, dopo aver atteso che tutti i commensali hanno preso posto, principia a discettare con Fangio (il maggiordomo, alias Cristiano Marzio Penna). I rapporti tra i due sono molto tesi: poche parole, pochi gesti, pochi sguardi da parte di Fangio che si limita ad “assistere” quanto di lì a poco sta per accadere.
L’aria è greve, quasi imbarazzante. C’è soggezione da parte di Fangio e c’è soggezione negli spettatori/convitati.

Recensione dello spettacolo Tiranno Edipo! in scena al Teatro India dal 27 Settembre al 3 Ottobre 2018

 

La ricerca della propria identità non è un problema di Re Edipo, ma di tutti noi: siamo tutti Edipo. E non è, o non è solo, un lavoro da lettino di analisi, ma una questione sociale. Così, in “Tiranno Edipo!”, Giorgio Barberio Corsetti attualizza l’eterno messaggio di Sofocle, nel rileggere l’”Edipo Re”, 

La rappresentazione inizia all’esterno, in quello che potrebbe essere un attendamento di profughi, ma, più in generale, è la rappresentazione di una società all’incipiente collasso. C’è una sola via per la salvezza: entrare dentro, dentro al teatro e dentro sé stessi, per cercare la verità. Viaggio doloroso e dall’epilogo drammatico. La hýbris della ragione induce alla presunzione di conoscere, di comprendere, di dominare. Ma solo un veggente cieco conosce la verità. La nostra natura è più magmatica e imperscrutabile ed è in quella che bisogna affondare il coltello. Come Edipo, non siamo necessariamente artefici della colpa, ma l’enorme macigno è sulle nostre spalle e ci piega comunque. Impossibile comprendere razionalmente, c’è solo da espiare.

Recensione dello spettacolo ‘Einstein & me’ in scena al Teatro Sala Umberto di Roma il 23 settembre 2018

 


Si dice che dietro ogni grande uomo si nasconda l’operato di una grande donna: quanto ciò sia stato vero nel caso di Einstein e della moglie Mileva Maric, lo ha dimostrato la fisica, attrice e scrittrice Gabriella Greison portando in scena il suo nuovo monologo dedicato a uno dei suoi fisici preferiti. Lo spettacolo arriva a teatro in contemporanea con l’uscita del libro ‘Einstein e io’ in cui la Greison racconta la vita di Einstein secondo il punto di vista della donna che ha vissuto lo scienziato anche come marito e padre dei suoi figli. Personaggio rimasto a lungo all’ombra della fama del più noto fisico, la Maric interpretata dalla Greisson e che rivive sul palco è una donna con sentimenti veri e attuali, presentata al pubblico con i suoi pregi e difetti, una donna in cui chiunque potrebbe rispecchiarsi.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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