Domenica, 24 Novembre 2024
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Yellow Moon: La Ballata di Leila e Lee

Recensione dello Spettacolo Yellow Moon di David Greig in scena al Teatro Belli 14-15 dicembre

TREND nuove frontiere della scena britannica a cura di Rodolfo di Giammarco

 

Lee è un adolescente problematico, abbandonato dal padre all’età di cinque anni e trascurato dalla madre depressa, che spera di trovare fortuna nella criminalità organizzata.

Leila è una giovane e introversa musulmana, decisamente una brava ragazza. In verità, nasconde un segreto. Tutti i venerdì sera sgattaiola fuori dalla sua stanza recandosi al negozio per  leggere riviste sulle celebrità e nell’indisturbato silenzio notturno sfigurare il proprio corpo con tagli.

Sarà, infatti, in un fatidico venerdì notte che i due adolescenti si incontreranno e fuggiranno insieme. Lee ha pugnalato il compagno della madre e non avendo altra scelta che la fuga, rivolgendosi alla Silenziosa Leila, perché Leila non parla da quando ha capito che le persone in fondo non ascoltano veramente, dice: Che fai vieni o vieni lo stesso?

Così Leila, spinta da un brivido di pienezza che solo con i tagli aveva assaporato, decide di seguire il giovane alla ricerca del padre scomparso. I due si dirigono verso la montagna, dove incontrano il misterioso custode di una baita presa in locazione per le vacanze da note celebrità. L’uomo offre ospitalità in cambio di lavoro. Sarà un susseguirsi di colpi di scena che metteranno a dura prova i due giovani. Metterà a dura prova soprattutto Lee scoprire l’identità del custode, quando noterà il tatuaggio di un cervo sulla sua schiena, il medesimo cervo stampato sul cappello regalatogli dal padre prima di lasciarlo.

La trama è semplice, eppure la sceneggiatura di David Greig è sorprendente. I suoi personaggi sono raro accordo di complessità e imprevedibilità, minuziosamente eterogenei, corposi e pungenti nelle loro roventi sfaccettature.

Lo spettatore è rapito dalla narrazione incalzante, affidata, inoltre, agli stessi protagonisti che raccontano di sé stessi in terza persona, rivelandoci pensieri brucianti, i più inconfessabili.

Tale peculiarità ispira il regista Mario Scandale che sceglie una mise en espace o lettura scenica, destinando ampia rilevanza al testo. Quattro valenti attori Rosario Lisma, Marina Occhionero, Luca Tanganelli e Giulia Trippetta, muniti di copione, circoscrivono l’epicentro della scenografia, due giganti palchi di cervo. Se al principio la vista del copione lascia sconcerto, più tardi siamo rapiti dalla padronanza con cui gli attori armonizzano narrazione e interpretazione, tanto da riuscire ad attenuare il fruscio della carta. La pièce è trepidante ed è fervente l’intricata interazione tra i personaggi. Le serrate alternanze sono ulteriormente ben sostenute dal disegno luci fortemente espressivo.

Yellow Moon non è semplicemente la storia di due adolescenti problematici che scoprono amore e brutalità. È la ricerca della propria identità, delle proprie origini, la volontà di trovare conforto e aggrapparsi, persino, a quel consunto cappellino che Lee custodisce gelosamente. È la resa dei conti per un padre alcolizzato e l’inerzia invalidante di una madre perennemente assente. È la smisurata e inconsapevole solitudine di una celebrità. Yellow Moon è ciò che siamo senza riserve, è rivelazione di quella autentica fragilità che atterrisce, a ritmo palpitante percuote la mente con aguzzi pensieri per ricordarci, infine, che siamo profondamente frammentari.

 

 

Caterina Matera

17 dicembre 2018

 

Informazioni

 

YELLOW MOON DI DAVID GREIG

con Rosario Lisma, Marina Occhionero, Luca Tanganelli e Giulia Trippetta

mise en espace a cura di Mario Scandale

traduzione Jacopo Gassman

luci Camilla Piccioni

scene Eleonora Ticca

produzione Ginkgo Teatro

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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