“il miglior modo di asciugarsi sarebbe di fare una corsa scompigliata. — Che è la corsa scompigliata? — domandò Alice. Non le premeva molto di saperlo, ma il Dronte taceva come se qualcheduno dovesse parlare, mentre nessuno sembrava disposto ad aprire bocca o becco. — Ecco, — disse il Dronte, — il miglior modo di spiegarla è farla.”
(L. Carrol, Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie)
Come si può cercare di rimettere in gioco uno dei pilastri della letteratura senza cadere in una rete di facili stereotipi o ingarbugliate e noiose riflessioni?
La risposta ci viene dallo stesso Lewis Carrol, “Il miglior modo di spiegarla è farla” ed è proprio ciò che fa la giovane regista Caterina Dazzi mettendo in scena il suo allestimento di “Alice”.