Recensione dello spettacolo La scuola delle mogli in scena al Teatro Eliseo dal 07 al 19 gennaio 2020
Con una danza leggiadra, Arturo Cirillo accoglie la platea dell'Eliseo all'apertura del sipario.
L'attore, che è anche regista dello spettacolo La scuola delle mogli di Molière, interpreta Arnolfo, protagonista della storia.
Un uomo grottesco, fermamente convinto delle sue idee in merito al matrimonio e in particolare al ruolo della moglie. La migliore sarà poco istruita, poco appariscente, per niente bella. Saldamente ancorato ai suoi concetti non perde occasione nel beffare i tanti mariti "cornificati" dalle loro consorti.
Tutta la vicenda si svolge intorno ad una casa ruotante, unico elemento scenico realizzato da Dario Gessati. Una gabbia dalle fattezze di una casa di bambole dove Arnolfo ha rinchiuso Agnese (Valentina Picello), una ragazza cresciuta ed educata nell'ideale di moglie perfetta secondo lo schema mentale del protagonista.
Eppure, qualcosa va storto. Neanche i due servi (Marta Pizzigallo e Rosario Giglio), a cui Arnolfo aveva affidato la vigilanza della fanciulla, riescono ad impedire l'inevitabile. Agnese si innamora del giovane Orazio (Giacomo Vigentini) e con lui progetta la fuga.
Cirillo nel suo spettacolo rispetta fedelmente il testo di Molière, rendendolo tuttavia contemporaneo. Nel suo ruolo di regista e, ancor di più in quello di attore, si intravedono richiami alla rivista, alle marionette. Un mix di generi che non disturba ma dona dinamicità all'intero spettacolo rendendolo piacevole alla platea.
Tuttavia, il tono leggero che si percepisce all'inizio muta progressivamente quando si fa spazio in Arnolfo la consapevolezza del fallimento del suo piano e il trionfo della passione. Sulla scena non troviamo più l'uomo solare e sicuro di sé, ma, oscurato dalla gelosia, egli svela tutta la sua follia ossessiva e dominatrice nei confronti di Agnese. Ormai il protagonista non ha più freni, non cederà mai la donna di cui è innamorato e che ha plasmato per anni rendendola una bambola inanimata.
La commedia si esaurisce in un unico atto durante il quale i passaggi della narrazione sono scanditi dal ruotare della casa. Mentre, i momenti topici si esaltano in un gioco di luci, sapientemente disegnati da Camilla Piccioni, e nelle musiche di Francesco De Melis.
Ottima la performance di tutti gli attori in scena. Valentina Picello nel ruolo di Agnese diverte non poco il pubblico. Esasperando il carattere del suo personaggio, mostra una donna che solo all'apparenza risulta sciocca e remissiva. In realtà, si rivela determinata e indipendente, l'opposto di quanto immaginato da Arnolfo. Giacomo Vigentini convince nei panni del giovane Orazio.
Rosario Giglio e Marta Pizzigallo, nel ruolo dei servi, rivelano tutta la loro esperienza attoriale.
Terminato lo spettacolo, gli attori ringraziano il calore del pubblico volteggiando scherzosamente sul palco, regalando così ulteriori momenti di ilarità. Sì perchè assistendo al Molière di Cirillo è difficile trattenere le risate, anche se a volte amare.
Carmen De Sena
16 gennaio 2020
informazioni
La scuola delle mogli
Molière
traduzione Cesare Garboli
regia Arturo Cirillo
con: Arturo Cirillo, Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo, Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Camilla Piccioni
musiche Francesco De Melis
produzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile di Napoli
Teatro Eliseo dal 7 al 19 gennaio