Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo ...Fino alle stelle. Scalata in musica lungo lo stivale in scena al Teatro della Cometa dal 4 al 15 dicembre 2019

 

La storia ci insegna che è stata fatta l'Italia. Ma gli italiani? 

Si può sicuramente dire che la forza del popolo italiano è nella sua diversità, eterogeneità. 

Un valore se si pensa alla ricchezza del suo patrimonio culturale. E' proprio da questo bagaglio che attinge a piene mani … Fino alle stelle. Scalata in musica lungo lo stivale. 

Recensione dello spettacolo L’operazione, in scena al Teatro Piccolo Eliseo dal 12 al 22 dicembre 2019

 

Quattro attori in un locale scalcinato, attorno ad un tavolo preso a prestito, davanti ad un sogno, che è racchiuso in un copione. Provano una drammaturgia ambientata nel periodo delle Brigate Rosse: riflessioni sospese fra le necessità della lotta e le urgenze dell’umanità, esposte con una lingua piana e un naturalismo démodé.

Ma c'è qualcosa in comune fra i protagonisti degli anni di piombo e i moderni combattenti del teatro: un idealismo, certo utopico, ma che non trova orecchie. Non morire, ma vivere per un’idea è faticoso e frustrante. La sola ipotesi per la sopravvivenza, l'atto di forza. Contro un potere occulto, distante, distratto, indifferente, che, per i quattro attori, si materializza in una figura dai tratti mitologici, che incombe terribilmente come il Colosso di Goya: il Critico.

Recensione dello spettacolo: Fronte del porto, di Budd Schulberg. Traduzione e Adattamento di Enrico Ianniello. Con Daniele Russo, Emanuele Maria Basso, Antimo Casertano, Antonio D’Avino, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Vincenzo Esposito, Ernesto Lama, Daniele Marino, Biagio Musella, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice. Regia di Alessandro Gassmann. In scena al Teatro Argentina dal 3 Dicembre 2019 al 15 Dicembre 2019

 

Li chiameranno incidenti quegli omicidi nei confronti di chi non si è voluto piegare. Verranno colpevolizzati anche da morti, per aver osato opporsi alla legge del capo, denunciando chi sfruttava ed uccideva. Per alcuni saranno solo spie, che se la sono cercata creando una rogna a quel bravuomo di don Giggino, colui che con i suoi scagnozzi, finti angeli custodi, controlla la zona portuale di Napoli, dando lavoro a tutti i bisognosi, logorandoli di fatica e di richieste di tangenti. Guai a contrastare don Giggino Compare..pessima idea quella di raccontare tutto in questura, si rischia “accidentalmente” di precipitare dal tetto della propria abitazione, come è successo a Peppe, reo di essersi ribellato alle ingiustizie di quel potere arrogante e disonesto che sa come mettere a tacere le persone scomode. Tra i pochi che hanno il coraggio di dire basta, c’è Francesco Gargiulo (Daniele Russo), ex pugile, uomo dall’animo ruvido ma non malvagio, caratterizzato da quella ingenuità delle nature semplici, anche lui costretto a sottostare, in qualità di scaricatore di porto, agli ordini di don Giggino (Ernesto Lama).

Recensione dello spettacolo Mastro Don Gesualdo in scena al Teatro Quirino dal 3 all’8 dicembre 2019

 

Tornano a calcare il palcoscenico del teatro romano gli attori della compagnia Progetto Teatrando impegnati questa volta a restituire al pubblico la storia di uno dei maggiori protagonisti del Ciclo dei Vinti di Giovanni Verga. Mastro Don Gesualdo, personaggio rappresentativo della poetica verghiana della ‘roba’, per questa è pronto a sacrificare ogni affetto, ritrovandosi alla fine schiacciato da quell’aridità di sentimenti che l’ha accompagnato per tutta la vita.

Quella presentata dalla compagnia è una trasposizione del romanzo efficace e diretta perché presenta l’opera di Verga attraverso un linguaggio moderno e, grazie all’espediente del flash-back, riesce a scandire in modo efficiente tutti i principali avvenimenti della vita di Gesualdo Motta che da assoluto protagonista, ha modo di spiegare, quasi come a voler riscattare sé stesso agli occhi del pubblico, la sua vita e i motivi, nemmeno tanto nascosti, dietro le sue azioni. A scandire maggiormente il ritmo incalzante della rappresentazione contribuiscono anche i cambi di scena e di costumi, che danno modo al racconto di restare agile e dinamico per tutta la durata della messinscena: ciò permette anche al pubblico in sala di non annoiarsi, ma di essere maggiormente partecipe delle disgrazie di Gesualdo e di provare quasi empatia per lui piuttosto che per i suoi antagonisti.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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