Da stasera fino al a domenica 22 va in scena al Teatro Sala Uno Sorelle di Davide Strava, una delle due interpreti è Sarah Biacchi alla quale abbiamo fatto qualche domanda sia riguardo allo spettacolo, sia riguardo se stessa e il suo lavoro sul palco.
Cantante lirica, attrice, regista...quali stimoli ti hanno portato a studiare e poi esplorare tutti questi campi artistici?
Tutto è nato dal pianoforte e dalla musica, che praticavo sin da piccolissima. Mi piaceva molto suonare, e mi ha dato una disciplina importante che mi è servita tutta la vita. Crescendo mi piacquero tantissimo anche la letteratura e la poesia italiane e straniere. Avevo 14 anni e scrissi un racconto per cui la professoressa mi disse: "Dove lo hai copiato?". Io ci rimasi male perché lo avevo scritto di getto, e questa sensazione del "creare di getto", col tempo ha portato con sé la scoperta immensa della voce, quella delle luci per raccontare lo spazio, e crescendo quella dei meccanismi narrativi tridimensionali (l'arte dal vivo). Ripeto: tutto nasce da un piccolo semino che credo sia stato gettato quando a 6 anni ho suonato ad orecchio la Primavera di Vivaldi su un pianoforte trovato per caso. Il resto si moltiplica.