Sabato, 23 Novembre 2024
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Da stasera fino al a domenica 22 va in scena al Teatro Sala Uno Sorelle di Davide Strava, una delle due interpreti è Sarah Biacchi alla quale abbiamo fatto qualche domanda sia riguardo allo spettacolo, sia riguardo se stessa e il suo lavoro sul palco.

Cantante lirica, attrice, regista...quali stimoli ti hanno portato a studiare e poi esplorare tutti questi campi artistici?

Tutto è nato dal pianoforte e dalla musica, che praticavo sin da piccolissima. Mi piaceva molto suonare, e mi ha dato una disciplina importante che mi è servita tutta la vita. Crescendo mi piacquero tantissimo anche la letteratura e la poesia italiane e straniere. Avevo 14 anni e scrissi un racconto per cui la professoressa mi disse: "Dove lo hai copiato?". Io ci rimasi male perché lo avevo scritto di getto, e questa sensazione del "creare di getto", col tempo ha portato con sé la scoperta immensa della voce, quella delle luci per raccontare lo spazio, e crescendo quella dei meccanismi narrativi tridimensionali (l'arte dal vivo). Ripeto: tutto nasce da un piccolo semino che credo sia stato gettato quando a 6 anni ho suonato ad orecchio la Primavera di Vivaldi su un pianoforte trovato per caso. Il resto si moltiplica.

#andiamoateatro

Torna in scena Alessia Bellotto e lo fa a distanza di cinque anni riproponendo al pubblico Romano uno dei suoi ultimi lavori teatrali con la nuova regia di Loris Di Pasquale, rimaneggiato in modo da rendere il tutto più leggero, ironico, tagliente, più consono alle sue qualità attoriali.


Ragazza in Erba è un testo che hai già portato in scena nel 2010 per la regia di Paolo Civati, quali esigenze espressive ti hanno spinto a riportarlo in scena a distanza di 5 anni?

Quando l' abbiamo portato in scena nel 2010 il pugno di ferro verso la marjiuana era ancora più duro e il testo non era stato capito anzi, addirittura in una replica a Perugia i giornali mi avevano sbattuto tra le prime pagine titolando " l'attrice Alessia Bellotto istiga i ragazzi a drogarsi con il suo spettacolo Ragazza in erba". È tutto questo senza neanche degnarsi di venire a vedere lo spettacolo, che usava l'ostracismo alla marjiuana per analizzare la società. Dopo quella botta ho deciso di abbandonarlo. A farmelo riprendere è stato Loris Di Pasquale che ha riscritto il testo con me e ne ha curato la regia.

Quest’oggi ai nostri microfoni troviamo Elisa Silvestrin, volto noto su Rai Uno come annunciatrice del palinsesto, dopo il grande successo di quest’estate con L’Antigone regia di Lia Tanzi debutterà in prima nazionale dal 13 al 22 novembre al Teatro dell’Angelo con Lo zoo di vetro di Tennessee Williams con Pamela Villoresi, Elisa Silvestrin e Manuele Pica regia di Giuseppe Argirò.

Parlaci di questo spettacolo e del ruolo che interpreterai.

Per prima cosa sono felicissima di poter fare questo spettacolo al fianco di Pamela Villoresi che è bravissima ed io stimo moltissimo. Durante le prove la guardo sempre con profonda ammirazione. Io interpreterò sua figlia, Laura. Si tratta di una ragazza estremamente timida, zoppa a causa di una malattia che la colpì durante l’infanzia. Un piccolo difetto che col passare del tempo diverrà un vero e proprio tabù per questa famiglia, un problema enorme.

Maurizio Scaparro ci parla del suo intervento a TRADIZIONE il teatro di domani. "Un teatro senza giovani non è teatro"

Come si pone l'intervento di Maurizio Scaparro, regista e direttore artistico di diverse realtà teatrali, all'interno di TRADIZIONE il teatro di domani?

Io credo che il colloquio che faremo in questi giorni  dovrebbe avere l'obiettivo di far capire a ognuno di noi che l'innovazione passa anche per la conoscenza. Così come per saper scrivere bisogna prima necessariamente avere studiato almeno l'alfabeto e la grammatica, per recitare bisognerebbe aver prima studiato le basi elementari della conoscenza e della tecnica teatrale. In questi giorni ci si dovrebbe porre anche davanti ad un altro interrogativo possibile: quale sarà il Teatro per il domani che ci aspetta? O se volete, come comunicheremo agli altri i nostri sogni e le nostre emozioni?

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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