Sabato, 02 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Lei non è in scena al Formiche di Vetro Teatro dal 12 al 14 maggio 2017

Un confine scenico tracciato ordinatamente da una fila di foglie secche, una cosa fatta di lenzuola accartocciate in mezzo al palco e due funerei ceri devozionali a illuminare lo spazio del Formiche di Vetro Teatro. Non c’è di che stare allegri allo spettacolo di stasera: Luca Trezza porta in scena, nella sede della sua associazione, Lei non è. Da lui scritta e diretta, l’opera prende spunto dal motivo per cui Roland Barthes inizia a scrivere un diario – la morte della madre – lasciandosi suggestionare, ora qui ora là, dalla biografia e morte di Pasolini, da un tocco di Pavese e dal suicidio di Luigi Tenco.

Recensione dello spettacolo Questa è casa mia in scena al Teatro Studio Uno dall’11 al 14 maggio 2017

Il terremoto che ha sfregiato L’Aquila seminando morte, devastando il suo territorio e rendendo un inferno la vita di tantissimi sfollati è ancora una ferita aperta nel corpo d’Italia. Una ferita che fa fatica a rimarginarsi e la cui cicatrice è sempre più vistosa anche per il gran numero di scandali che ne hanno costellato la gestione: dalle indagini sull’allora capo della Protezione Civile - quel Guido Bertolaso che ha spostato il G8 da La Maddalena a L’Aquila, indagato per omicidio colposo e poi assolto – alla celeberrima e agghiacciante intercettazione telefonica di due imprenditori che sghignazzano immaginando le opportunità di guadagno da una simile catastrofe, passando per la ricostruzione e gli alloggi temporanei promessi dal Governo Berlusconi.

Recensione dello spettacolo Stomp, in scena dal 9 al 20 Maggio 2017 presso il Teatro Brancaccio di Roma.

Il magico trasformismo di oggetti comuni, i più rozzi e grossolani esponenti di una civiltà contemporanea, che trova nell’urbanizzazione e nel consumismo il suo fine più alto, sprigionano una poesia moderna, fuori da ogni canone o convenzione, effondendo un ritmo ancestrale, che rimbomba nel ventre come il richiamo di lontani antenati. Tubi, fogli di giornale, scope e coperchi si convertono in una musica intensa e trascinante, divenendo i reali protagonisti di una scena che, dietro l’immensa e affascinante teatralità di un frammento di mondo circoscritto in una scatola buia, nascondono un acuto e circostanziato studio dell’oggetto di scena, che perde ogni svilente valenza di semplice ed immobile ornamento scenografico, divenendo un attore, degno degli applausi più meritati.

Recensione di Play Strindberg in scena al Teatro Eliseo dal 9 al 21 maggio 2017

Teatro di Basilea, 1969: va in scena Danza macabra, acclamato testo del drammaturgo svedese August Strindberg sull'orrore della vita coniugale. L'allora direttore teatrale Friedrich Dürrenmatt - anch'egli drammaturgo e scrittore di successo grazie all'irriverenza e alla feroce satira con cui tratta i più svariati argomenti – nonostante l'applauso del pubblico non è particolarmente soddisfatto delle traduzione e degli adattamenti che ne sono stati fatti. Decide, dunque, di esplorare a modo suo le possibilità del capolavoro strindberghiano: è così che nasce Play Strindberg.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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