Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione del libro L’erdità di Ariane di Françoise Bourdin, edito da  Baldini+Castoldi. La casa editrice venne fondata nel 1897 da Ettore Baldini e Antenore Castoldi e raggiunse il successo con Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro.

 

Proveniente da un’ex famiglia di proprietari terrieri delle Landes, Ariane Nogaro, vedova e senza figli, decide di mettere ordine nei suoi affari e di redigere il suo testamento. Il bene più importante che possiede è una grande casa nascosta tra la pineta e l’oceano, la culla della sua famiglia. Ma Ariane non ha più contatti né col fratello maggiore, insegnante in pensione, né con la cognata poiché non apprezzano il suo carattere originale, tantomeno il suo stile di vita. Solo con Anne, una delle sue nipoti, ha un legame affettuoso e complice. Sposata con un veterinario e madre di un ragazzino di dodici anni, Anne conduce una vita tranquilla, dividendosi tra il suo lavoro di commercialista e le visite settimanali alla zia. Ma quando Ariane muore improvvisamente tutto cambia: è Anne a ereditare i suoi beni, tra cui la grande casa dei Nogaro. L’apertura del testamento fa riemergere vecchie gelosie e nascere rancori sconvolgendo l’unità famigliare finora preservata, mettendo Anne di fronte a una scelta: che fare di quella villa che racchiude tanti ricordi? Venderla? Oppure andare a viverci, come lei vorrebbe fare nonostante il marito si opponga categoricamente? È giusto che Anne metta il suo matrimonio in pericolo e litighi con la sua famiglia per colpa di un’eredità?

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#libristregati primo appuntamento con la rassegna de La Platea che analizza i dodici finalisti del premio Strega, oggi vi parliamo del libro "Almarina" di Valeria Parrella

 

Molti di voi sicuramente conosceranno il Premio Strega, ma sapete da chi e quando è stato ideato?  Tale premio è stato promosso, e continua ad esserlo, dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega. La prima edizione si svolse il  17 febbraio del 1947 e il nome si deve al mecenate dell’evento Guido Alberti che produceva nell’azienda di famiglia il liquore strega. 

I libri premiati sin dall’inizio sono sempre stati lo specchio del clima culturale, dei cambiamenti che avvenivano nella lingua e nei gusti letterari. Ancora oggi questo avviene e i libri che quest’anno sono stati selezionati ne sono un perfetto esempio.

Noi vi proporremo un paio alla volta i dodici libri che sono stati scelti quest’anno iniziando però  da Almarina di Valeria Parrella. Un libro che ciè piaciuto molto infatti lo avevamo recensito l’anno scorso e vi riproponiamo la recensione.

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Le novità librarie più interessanti ai tempi del Covid

 

Con l’inizio della fase due ritornano interessanti novità nelle librerie, Piano piano si cerca di tornare ad una pseudo normalità, alcune attività commercali riaprono ma soprattutto aprono le porte le librerie e le case editrici ritornano a pubblicare. C’è stato si in questo periodo tanto da leggere o rileggere, poiché la letteratura è ricca e piena di libri indimenticabili, però i libri freschi di stampa ti danno quel qualcosa in più. Anche se non siamo ancora tornati a pieno regime, un po’ alla volta stanno uscendo nuovi libri intriganti e come è consuetudine vi proponiamo quelli che hanno attirato maggiormente la nostra attenzione. 

Ecco i libri del momento:

Narrativa

Caffè Voltaire di Laura Campigli, Mondadori

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Svoltati i trentacinque, Anna Naldini ha la sensazione di ritrovarsi dalla parte sbagliata della trentina: quella in cui la sbornia diventa dura da smaltire, ma soprattutto quella in cui dai progetti è ora di passare ai bilanci. Ma c'è di peggio. Nel giorno del suo compleanno perde la più importante tra le otto collaborazioni precarie: il lavoro di reporter per "La Locomotiva", il quotidiano di sinistra per antonomasia. Non si scoraggia, e dopo la sbronza di rito è pronta a rimettersi in gioco dal tavolino del Caffè Voltaire, il suo bar di riferimento. Sarà il giornale più a destra del Paese, "I Probi Viri", a proporle di seguire una campagna elettorale che si preannuncia agguerritissima dopo l'improvvisa caduta del governo. Perfetto, se non fosse che "La Locomotiva" la richiama: ad Anna non resta che celarsi dietro due pseudonimi – Voltaire e Rousseau – e gettarsi nell'agone politico, prestandosi a un doppio gioco in cui vero e falso si confondono sempre di più. Nell'epoca della post-verità, si può scrivere tutto e il contrario di tutto sperando di uscirne indenni? Tra slogan elettorali, scorrettezze di bassa lega e fake news, Anna si renderà conto che fare la cosa giusta non è facile come sembra...

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Nel nuovo appuntamento della nostra rubrica #checlassico, proveremo ad incuriosire i nostri lettori su una pietra miliare della letteratura del Novecento: Il fu Mattia Pascal. Quali motivi potrebbero spingere a leggere o a rileggere nel 2020 un romanzo del 1904? In primis la straordinaria originalità dell’opera che la rese, come nel caso de “La coscienza di Zeno”, non immediatamente compresa dai contemporanei. Forse, molti non sanno che essa ricevette una stroncatura dall’autorevole voce di Benedetto Croce e Renato Serra, mentre fu simultaneamente tradotta in Francia e Germania dove ricette invece una notevole attenzione. Questo punto di partenza potrebbe già di per sé costituire uno stimolo di riflessione sull’orizzonte culturale in cui vede la luce l’opera, che si esprime nel rapporto tra critica e opere non convenzionali da cui scaturisce una relativa chiusura alle innovazioni, per certi aspetti ancora attualmente ravvisabile in alcuni ambienti.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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