I libri per viaggiare con la fantasia
“Non esiste un vascello veloce come un libro, per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina, di poesia che si impenna – questa traversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio – tanto è frugale il carro dell’anima”, Emily Dickinson
Voglia di viaggiare in terre lontane? Ecco a voi i libri con cui partire verso mete meravigliose e sconosciute. Potete immaginare di andare ovunque vogliate senza limiti di budget.
Per primo vi segnaliamo un’interessante biografia e poi a seguire, narrativa, thriller, saggi e come sempre libri per bambini.
Biografie
Cadere , rialzarsi, cadere, rialzarsi di Gianluigi Buffon, Mondadori
Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi non è l'elenco delle gesta sportive del più bravo portiere di calcio di ogni tempo. Questo libro racconta il bambino, il ragazzo, l'uomo, il padre, il professionista, la persona Gianluigi Buffon. E racconta anche i sogni, i progetti, le riflessioni, i valori, le paure, le contraddizioni, le passioni, i tormenti, le risate, gli abissi, le gioie e i dolori di una vita complessa, che si è espressa ad altissima intensità fuori e dentro il rettangolo di gioco. Nella sua lunghissima carriera di top player Gigi Buffon ha battuto ogni record: dal suo esordio in serie A con il Parma nel 1995 all'approdo in Nazionale, poi la Juventus e la sua consacrazione a leggenda dello sport, capitale umano di tutti gli appassionati. Ma qual è stato il suo segreto? A quali energie interiori ha attinto per tenere agile e motivato il suo corpo di quarantenne? Come ha fatto un campione che sacrifica le domeniche, le vacanze e tutte le estati della sua migliore gioventù ad avere ancora fame di vittoria? Come è possibile essere sempre il miglior Buffon anche quando intorno a te tutto è tempesta? E quali sono le passioni di un campione? Quali le sue ombre? Con grande lucidità Buffon svela che la sua esistenza è stata tutta un cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi. È caduto in depressione, è scivolato in polemiche per la sua esuberanza e per la sua passione di gioventù per il gioco e per le scommesse sempre legali, ma si è rialzato di volta in volta grazie al sincero rapporto con se stesso, all'amore per una donna, agli amici di sempre, ai figli, alla fede. Oggi Buffon è capodelegazione della Nazionale italiana di calcio, nel ruolo che fu di Gigi Riva e Gianluca Vialli, testimone vivente che cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi è il destino di ogni essere umano.
Narrativa
L’ora di Greco di Hang Kang, Adelphi
In una Seoul rovente e febbrile, una donna vestita di nero cerca di recuperare la parola che ha perso in seguito a una serie di traumi. Le era già successo una prima volta, da adolescente, e allora era stato l’insolito suono di una parola francese a scardinare il silenzio. Ora, di fronte al riaffiorare di quel mutismo, si aggrappa alla radicale estraneità del greco di Platone nella speranza di riappropriarsi della sua voce. Nell’aula semi deserta di un’accademia privata, il suo silenzio incontra lo sguardo velato dell’insegnante di greco, che sta perdendo la vista e che, emigrato in Germania da ragazzo e tornato a Seoul da qualche anno, sembra occupare uno spazio liminale fra le due lingue. Tra di loro nasce un’intimità intessuta di penombra e di perdita, grazie alla quale la donna riuscirà forse a ritornare in contatto con il mondo.
Tutti gli indirizzi perduti di Laura Imai Messina, Einaudi
Risa sbarca ad Awashima in un mattino freddo di primavera, con sé ha una sacca misteriosa gonfia di buste. L’isola è bellissima, piena di luce, ma si sta spopolando: le scuole chiudono e gli abitanti invecchiano. Eppure proprio lì c’è un minuscolo ufficio postale davvero unico. Raccoglie tutta la corrispondenza che viene imbucata ma non è possibile recapitare al destinatario. «Awashima è l’indirizzo che ha preso in carica tutti gli indirizzi perduti della terra». Risa si è offerta di catalogare le tantissime lettere arrivate in dieci anni all’Ufficio postale alla deriva. Chi scrive al marito che non c’è più, chi chiede perdono a una lucertola a cui da bambino ha rubato la coda, chi si rivolge alla vecchia vicina di casa che gli leggeva libri quando era piccolo, chi manda cartoline alla madre che diventerà. Un lavoro enorme, quello che si è presa in carico Risa, ma lei lo fa per ragioni di cuore. Perché suo padre è un postino, e ha lavorato tutta la vita affinché neppure una lettera andasse perduta. Se dal padre ha imparato la dedizione e la tenacia con cui ci si può prendere cura delle cose e delle persone, l’eredità che le ha lasciato la madre è ben più complicata. Sua madre le ha insegnato la poesia e la curiosità verso ciò che è estraneo, perché «è dall’incontro con gli sconosciuti che può nascere lo straordinario». Ma ad Awashima Risa è venuta anche per un altro motivo, che finora ha tenuto segreto. Il sospetto – o la speranza – che tra quelle migliaia di parole d’amore, rimpianto, riconoscenza, biasimo e gioia, ce ne siano alcune indirizzate proprio a lei.
Thriller/ Gialli
La casa dei silenzi di Donato Carrisi, Longanesi
Mi chiamo Pietro Gerber ma qui a Firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l’addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l’ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie. Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare. Forse è proprio questo che sta succedendo a Matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo. Ormai Matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall’aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai. La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà. Non dovrebbe essere nient’altro che un sogno, ma allora… Allora perché sento che la signora silenziosa è reale? Allora perché sento nel silenzio il ronzio di un immenso sciame di insetti? Allora perché sento che perfino la mia casa, vuota e solitaria, è infestata da fantasmi? E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… Come la mia?
Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.
Tutti hanno dei segreti a Natale di Benjamin Stevenson, Feltrenelli
Mi chiamo Ernest Cunningham. Ero un fan dei gialli dell’Epoca d’oro finché non sono diventato, mio malgrado, fin troppo esperto in materia. Quest’anno a Natale contavo sul fatto che qualsiasi assassino che si rispetti se ne stesse in panciolle a scartare regali e abbuffarsi, ma mi sbagliavo. Quindi eccomi qui, nel backstage dello spettacolo del mago di fama mondiale Rylan Blaze, il cui committente è appena stato assassinato. I miei sospettati sono tutti imbroglioni professionisti, maestri nell’arte del depistaggio: oltre al mago, un esperto di trucchi e travestimenti, un’ipnotista, una responsabile finanziaria, una gemella, uno psicologo, un tecnico delle luci e degli effetti speciali. I miei indizi sono ancora più fumosi: un disperato messaggio di aiuto, un omicidio commesso senza mettere piede nella stanza in cui accade e un calendario dell’Avvento. D’altronde, è pur sempre Natale. Se riesco a vedere oltre le illusioni, so di poter risolvere il caso. Dopotutto, un omicidio ben congegnato è un po’ come un trucco di magia, no?
Il dio dei boschi di Liz Moore, NN Editore
È l’estate del 1975 quando Barbara Van Laar, adolescente problematica, scompare da Camp Emerson, il campo estivo fondato dalla sua ricca famiglia nel parco delle Adirondack. La notizia fa subito scalpore: anni prima anche suo fratello Bear è sparito nei boschi in circostanze misteriose, e non è mai stato ritrovato. La giovane investigatrice Judyta Luptack comprende subito che tutti nascondono qualcosa: gli uomini della famiglia, che ai tempi di Bear hanno tardato a chiamare i soccorsi; la madre dei ragazzi, incapace di riprendersi dal dolore; il capitano della polizia, che ancora una volta ha fretta di trovare un colpevole, e Tracy, l’unica amica di Barbara al campo e l’unica a conoscere i suoi movimenti segreti. Mentre le indagini procedono, passato e presente si intrecciano, mettendo in luce tradimenti, menzogne, conflitti e giochi di potere. In questo sontuoso romanzo, Liz Moore mescola thriller e dramma familiare, raccontando una comunità dove ricchezza e benessere diventano gabbie che imprigionano affetti, desideri e ambizioni. Con uno stile limpido e ammaliante, Il dio dei boschi si addentra nelle contraddizioni umane come nel folto di una foresta impenetrabile, e ci consegna un ritratto memorabile della giovinezza, dell’amicizia e delle seconde possibilità che la vita concede quando si ha il coraggio di cambiarne le regole.
Saggi
Elogio dell’ignoranza e dell’errore di Gianrico Carofiglio, Einaudi
Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole, sbagliare è fallire. Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora più netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa. In realtà, l’errore è una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate. Così come osservare con simpatia la nostra sconfinata, enciclopedica ignoranza è spesso la premessa per non smettere di stupirsi e di gioire per le meraviglie della scienza, dell’arte, della natura.
Bambini/Ragazzi
Piccole storie di felice Natale di Felice Agnelli, Gribaudo
Che cos’è il Natale? Un momento di grandissima speranza, una luce che illumina il mondo di magia. Questo libro, che racconta attraverso 24 storie dell’Avvento accompagnate da 24 ricette i sentimenti e le emozioni che avvolgono i cuori durante l’attesa di questa festività, è un invito a confidare nel potere terapeutico dello spirito natalizio. Credere a Babbo Natale significa credere nella magia del fare del bene, del donare senza aspettarsi nulla in cambio, nella poesia che un abbraccio può regalare. Credere a Babbo Natale è proprio questo: continuare a credere nella bontà che risiede in ogni cuore. Età di lettura: da 6 anni.
Buona lettura e buon viaggio!
Debora Fusco
29 Novembre 2024