Sabato, 26 Aprile 2025
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Presentata l’articolata stagione 2024-25 del ‘Giovanni da Udine’

 

A luglio il teatro ‘Giovanni da Udine’ ha presentato le sue stagioni.  Ben tre, con tre direttori artistici: Roberto Valerio firma quella della prosa;  Paolo Cascio, new entry al teatro udinese, si occuperà di Musica ed il soprano Fiorenza Cedolins è la responsabile di Opera, operetta e danza.

Una prima considerazione è che sfugge quale sia l’idea guida, la mission  del teatro. Certo non aiuta a capirlo il logo scelto per presentare la stagione: un dipinto di Lorenzo Mattotti, pittoricamente interessante, ma di complessa interpretazione. Una donna in perizoma, guanti , stivali e con un nude look decisamente ostentato, gioca con un uomo che sembra un prelato, alato ma con un  blocco al piede.  Un gioco di ombre nere e rosse tratteggia forme dai richiami piuttosto espliciti ed inquietanti e sulla parete campeggia una specie di fondale senza colori, una scenografia cui sembrano rubate le sfumature.

Sfuggono le affinità con la stagione e con il teatro. Come complesso è identificare la ragione di questa scelta, peraltro abbondantemente celebrata, ma non giustificata,  dal presidente del teatro, Paolo Vidali.

Naturalmente nulla da ridire contro il Maestro Mattoti. Ma qualche perplessità sull’individuazione di  questa immagine come  simbolo della stagione  è  più che comprensibile.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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