Domenica, 24 Novembre 2024
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Luciano Capponi, autore e regista che continua a sorprendere spettatori con i suoi coup de théâtre,  porta in scena al Teatro Agorà di Roma dal 14 aprile al 3 maggio, Il vasetto di Pandora, la teoria apocalittica della fine del mondo, insieme a una curiosa ipotesi di sopravvivenza. 

In scena un cast di  sei attori: Nicolas Franik, Giulio Brando, Stefano D’ Angelo Valentina Scorsese, Ione Medina, Bessy Bang per mettere in scena una favola divertente, ma a tratti anche inquietante, sul futuro non tanto remoto dell’umanità, un racconto sarcastico ed esilarante sui sopravvissuti all’ultimo cataclisma.

Una fortuna assistervi e immaginare di essere tra quei 23 “fortunati”  scampati all’estinzione. Nello spettacolo, una manciata di impavidi controeroi si confronteranno non solo con la scarsità di risorse e di cibo, ma con gli inganni della mente e resteranno a testimoniare l’ultimo ‘pit stop’ della razza umana. Fine della storia. Fine delle parole. Fine dei maestri. Fine. La domanda è d’obbligo: ‘Riusciranno i nostri eroi....?’

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Un tributo musicale con Giovanni Amodeo , Davide Di Lecce e Francesco Fioravanti

Aretha Franklin, Barbra Streisand, Mia Martini, Milva, Mina, Ornella Vanoni e Patty Pravo: TutteMie. Tributo musicale nato da un’idea di Giovanni Amodeo, cantante e interprete.

Con le musiche di Davide Di Lecce  e Francesco Fioravanti. In questa produzione fa sue le più belle voci femminili del panorama artistico internazionale.

Lo spettacolo sarà impreziosito dalla presenza di ospiti che duetteranno con l’interprete. Sul palcoscenico un susseguirsi di brani con arrangiamenti originali raccontano la carriera e la personalità delle artiste.

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Recensione delle spettacolo Ritorno al presente in scena al Teatro Golden dal 21 aprile al 17 maggio 2015

Cast d’eccezione e cinematografico al Teatro Golden per la prima assoluta di “Ritorno al presente”. A calcare la scena ci sono, infatti, Nicolas Vaporidis (Filippo), Luca Angeletti (Pippo), Elena DI Ciocco (Laura), Ruben Rigillo (Giuseppe) e Augusto Fornari (Andrea), a cui spetta anche la regia e la scrittura del soggetto (ideazione realizzata assieme al fratello Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinipoli).

La storia è quella di cinque amici, o meglio ex amici, che dopo vent’anni d’assenza si ritrovano in una stanza a regolare dei conti mai stati chiusi. A farli confluire in questo conciliabolo è uno scherzo del destino capitato a Filippo, che battuta la testa dopo una partita di calcetto, ha una perdita della memoria recente e, prima di accasciarsi al suolo in cerca d’aiuto, chiama Pippo, convinto d’essere ancora nel 1997 al tempo del liceo. Giunto sul posto e capita la situazione Pippo riunisce la vecchia compagnia. Peccato che la data reale segni sul calendario 2015. 

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Quella di Don Quijote è una follia sana. Spinta da un impulso interiore che ne deforma la realtà, tanta è la voglia di cambiarla. Il "folle" cavaliere ci mostra il problema di fondo dell'esistenza, cioè la delusione che l'uomo subisce di fronte alla realtà, la quale annulla l'immaginazione, le proprie aspettative, la realizzazione di un progetto di esistenza con cui
l'uomo si identifica. Non è quindi difficile immaginarci come lui, oggi. Eterni cavalieri che combattono quotidianamente con i mulini a vento di una società decadente. Il Don Quijote contemporaneo è un uomo che viene illuso, deluso, ingannato e si trasforma da sognatore ironico e spensierato in un personaggio tragico, che prima di dichiararsi risanato e pentito,
e dunque vinto, sul letto di morte, esclama: io sono nato per vivere morendo". “Non muoia, signor padrone, non muoia. Accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perchè la maggior pazzia che possa fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morir così senza un motivo, senza che nessuno lo ammazzi, sfinito dai dispiaceri e dall’avvilimento...” E’ a queste parole, quelle che Sancho Panza rivolge al suo cavaliere errante in fin di vita, che Loris Petrillo si ispira per affrontare il suo nuovo lavoro coreografico.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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