«Il mio laboratorio.
La nostra casa. Il suo giardino.
Avevo lavorato anni per avere tutto questo. Da quando ero giovane avevo il desiderio di vivere in un posto così. Per potermi dedicare allo studio degli orologi. Il Tempo e il suo scorrere incessante. Immutabile eppure sempre diverso. Irripetibile.
Inaccettabile. Qualcuno doveva pur fare qualcosa.
Non vorreste rivedere i vostri cari estinti signori? Non c’è nessuno qui con il desiderio di rimediare a quanto fatto o detto inavvertitamente in momenti passati? Nessun pentimento? Nulla da rimpiangere? Rimorsi invece? Niente?
Non c’è forse un aspetto malsano e sadico in tutto questo.. correre?
Sì perché il Tempo in verità non “scorre”.. ma corre!
Lo dovevo fermare.»
(Dal monologo dell'orologiaio Ics in “Indietro di un'ora”)
“Indietro di un’ora” è un’opera musicale moderna scritta e diretta dal regista Andrea Donatiello e dall’artista Giorgia Reggimenti.
Silenzio. Penombra. Un luogo dove il tempo ha cessato di esistere. E’ qui che si trova Ics, noto artigiano di orologi ossessionato dall’impadronirsi del segreto del Tempo. Una figura si scorge nel buio oltre la sua: un essere con testa di coniglio, dal fare grottesco, senza nome e al quale Ics si rivolgerà chiamandolo “MyFriend”.
Ics non comprende dove si trovi, ma sarà MyFriend a fargli luce: un antro al di fuori del tempo, dal quale l’orologiaio non può fuggire malgrado i suoi sforzi, nonostante tutte le sue ostinazioni di tornare da sua moglie che a dir sua è da qualche parte sola, che lo attende. Ma è ancora il coniglio a rivelargli la realtà dei fatti: sua moglie è morta, non ha nessuno da cui tornare, e per il suo bene farebbe meglio ad andare dove è invece lui a volerlo portare.
Permettendo così al Tempo di poter ripartire.