Aspettando l'inizio della stagione 2015/2016 arriva al Costanzi, in prima assoluta in Italia, il songplay in due atti firmato da John Adams.
"Volevo realizzare un'opera che avesse lo spirito e la coscienza
sociale di Brecht, ma desideravo immergerla nell'idioma tipicamente
americano del musical. Avevo amato la musica pop americana, in
particolare quella della fine degli anni Sessanta, quasi quanto avevo
amato il canone classico. Non ritenevo che saper fare bene in un
campo precludesse il successo nell'altro. Sia Gershwin sia Bernstein
erano passati agevolmente da una disciplina all'altra anche se, va
detto, non senza una buona dose di fiaschi."
"Il lungo e affascinante titolo era la frase di un sopravvissuto al
terremoto del 1994 di Northridge, California, che June aveva
trovato in un resoconto di un giornale. Ho dimenticato come
accadde che quel terremoto, risalente a un anno prima rispetto
all'epoca in cui scrivevamo, divenne il centro focale del nostro pezzo."
(Hallelujah Junction. Composing an American Life, 2008, John Adams)
Venerdì 4 settembre non potevamo mancare alla Conferenza Stampa di presentazione di I was looking at the ceiling and then I saw the sky dove erano presenti oltre al Sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma Carlo Fuortes e il Direttore artistico Alessio Vlad, anche il Maestro Alexander Briger, il Regista Giorgio Barberio Corsetti ed il cast dell'opera.Fuortes, che ha aperto la conferenza, ha ricordato come quest'opera di teatro musicale, che è una produzione del Théâtre du Châtelet di Parigi, dove è stato presentata con grande successo in prima europea nel 2013, è la prima di una triade di opere di autori contemporanei del '900 che per il pubblico saranno una piacevolissima sorpresa e porteranno all'apertura della nuova stagione con la messa in scena di The Bassarids di Hans Werner Henze a fine novembre.