Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Zero in scena al Piccolo Eliseo dal 21 al 31 marzo 2019

 

Una tendina velata divide in due la scenografia sul palcoscenico. Essa è bianca e grigia con delle sfumature nere dove risaltano lettere e disegni indefiniti. Dietro questa “tenda” una band composta da chitarra e basso, piano rhodes e moog, violoncello e batteria.
La band è come un’ombra, sempre presente, che con la sua musica accompagna il protagonista (o i protagonisti) durante la messa in scena dello spettacolo (che si svolge dall’altra parte della tenda).

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Recensione dello spettacolo ‘Un nemico del popolo’ in scena al Teatro Argentina dal 20 marzo al 28 aprile 2019

Torna sul palco ma anche dietro le quinte per dirigere la sua seconda opera come regista: Massimo Popolizio, a due anni di distanza dalla sua prima regia, propone al pubblico una moderna interpretazione di un classico del teatro europeo, ‘Un nemico del popolo’. Firmata dal drammaturgo norvegese Henrik Ibsen nel 1882, la piece non poteva risultare più attuale per il fine palato del pubblico dell’Argentina: a introdurre lo spettatore nella narrazione della vicenda ambientata nella piccola provincia americana di fine ‘800 è un ubriaco il cui intervento, tra un cambio di scena e l’altro, ha lo scopo di spiegare in chiave di filastrocca o poesia quello che lo spettatore si appresta a vedere in scena dandogli così il tempo di elaborare una propria opinione sull’azione e sui personaggi. Tale opinione matura con lo scorrere della vicenda che vede protagonista il Dottor Thomas Stockmann: lo spinto da un dovere civico e morale, il dottore vuole a tutti i costi denunciare alla cittadinanza la sua scoperta sull’inquinamento delle acque termali, ma un potere più grande è pronto a zittire la verità nella maniera più feroce .

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Recensione di Nerium Park in scena al teatro Spazio Diamante dal 21 al 24 marzo 2019

 

Nerium è il genere a cui appartiene la pianta dell’oleandro il cui nome completo è Nerium Oleander e sembra essere insita già in questo la sua caratteristica pericolosità, tossicità. Nerium è anche il nome del Parco residenziale in cui ha scelto di vivere una giovane coppia, Bruno e Marta e che deve il nome alla folta presenza di oleandri, che sembra già un simbolico infausto presagio. I due giovani coniugi hanno deciso di acquistare un grande appartamento fuori città in questo luogo in cui nessun altro ci vive e ci andrà vivere per tutto il tempo della loro permanenza. Da subito appare evidente che si tratta di posto solo esteriormente comodo e funzionale, perché gradualmente inizierà a mostrare segni di abbandono e decadimento, fungendo da correlativo oggettivo allo stato d’animo di Bruno e Marta che gradualmente si allontanano, abbandonando la loro relazione. A mettere in crisi la coppia, il licenziamento di Bruno, la cui identità va completamente in frantumi dopo quest’evento.

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Recensione dello spettacolo Il gabbiano in scena al Teatro Quirino dal 19 al 31 marzo 2019

 

Quando il testo di Čechov fu messo in scena la prima volta in teatro rappresentò un fiasco, un vero disastro tanto che lo stesso autore poi si sarebbe rivolto a un critico francese che lo aiutò a elevare il testo fino a farlo diventare uno dei più noti e rappresentati al mondo.
Il gabbiano che ci portano in scena Giancarlo Sepe e Massimo Ranieri, però, rappresenta una sorta di ‘nuova edizione’ dell’opera ed è decisamente diverso e lontano dall’idea dello spettacolo cui ci si aspetta di assistere: senza tradire lo spirito dell’opera, infatti, il regista Giancarlo Sepe si permette di rimaneggiare forma e parole per dare a Ranieri l’opportunità di presentare al pubblico un riadattamento in chiave musicale.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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