Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Fiori d’acciaio in scena al Teatro Sala Umberto dal 3 a 20 febbraio 2022. Regia di Michela Andreozzi e Massimiliano Vado.

 

Siamo nella radiosa e calorosa Sorrento all’inizio degli anni Novanta: sullo sfondo immagini di piante di limone e mattonelle in ceramica, all’interno di un gazebo, ampiamente diffusi nella realtà locale; in primo piano un salone di bellezza in cui quotidianamente si riuniscono un gruppo di amiche dalle personalità più disparate. Interno ed esterno s’incastrano diventando un unicum. Confidenze, commenti di varia natura sulle loro vite e sugli eventi del posto, animano le ordinarie discussioni delle protagoniste: Tamara la proprietaria del salone, Marilù e la giovane figlia che sta per sposarsi, Clara la moglie dell’ex sindaco, Luisa che dopo aver seppellito due mariti è un’agguerrita single, infine la new entry della compagnia, Ana che dopo essere stata picchiata e lasciata dal marito si ritrova in cerca di lavoro e Tamara le dà una possibilità.

Recensione dello spettacolo Almost, Maine, in scena al Teatro Golden di Roma dal 26 Gennaio al 6 Febbraio 2022

 

Ad Almost, un paesino (o quasi) nel Nord del Maine, l'amore si manifesta in molte forme.

L'intraprendente Ginette accetta di fare il giro del mondo per essere più vicina allo scontroso Pete, che le ha propinato una bizzarra teoria sulla prossimità.

L'escursionista Glory si accampa nel terreno del rude East per attendere l'aurora boreale, in cui spera di rivedere il marito scomparso. In un sacchetto porta il suo cuore in pezzi, ma East, che è un aggiustatutto, saprà ripararlo.

Per una curiosa patologia, Steve è incapace di sentire dolore, per cui porta sempre con sé un elenco di cose pericolose da cui tenersi lontano. Fra cui le ragazza carine. Ma un bacio furtivo della bella Marvalyn lo guarirà.

Prima di lasciarsi Gayle restituisce a Lendall tutto l'amore che gli ha dato, stipato in grossi sacchi, reclamando però indietro quello che lui ha dato a lei. Con sua sorpresa, Lendall le consegna un minuscolo pacchettino contenente ciò che può contenere tutto: un anello. Sandrine incontra con imbarazzo il suo ex Jimmy il giorno del suo addio al nubilato e rifiuta le sue advance. Ma per lui il destino sembra riservare un altro nome. Hope va in cerca di Daniel per rispondere ad una vecchia richiesta di matrimonio. Ma il tempo è passato e lui ha sposato un'altra donna.

Recensione dello spettacolo E non rimase nessuno di Agatha Christie, in scena al Teatro Sala Umberto dal 25 al 30 gennaio 2022

 

“Il lato sud dell’isola era tutto diverso, scendeva dolce declivio fino al mare. C’era qualcosa di magico in un’isola: bastava quella parola ad eccitare la fantasia. Si perdeva contatto col resto del mondo, perché un’isola era un piccolo mondo a sé. Un mondo, forse, dal quale non si poteva tornare indietro”. 

 

Dieci piccoli indiani è considerato il capolavoro letterario di Agatha Christie. Il plot: siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci persone estranee l’una all’altra vengono invitate a soggiornare in una splendida villa, a Nigger Island, senza sapere il nome del generoso ospite. Gli invitati trovano affissa, su uno specchio, la filastrocca “Dieci piccoli indiani”, che racconta una serie di decessi misteriosi e getta in un profondo terrore gli ospiti dell’isola. Piena di intrigo, la vicenda trova il suo apice in un finale tra i più spiazzanti mai scritti. Un finale che, contrariamente da quello pasticciato, a lieto fine, elaborato dalla Christie per l’adattamento teatrale del 1943 (che rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche), ricalca fedelmente – grazie all’accordo con la Agatha Christie Ltd. – quello mozzafiato del romanzo.

Recensione dello spettacolo Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello.  Con Pippo Pattavina e Marianella Bargilli. Regia di Antonello Capodici. In scena al Teatro Quirino dal 25 al 30 gennaio 2022.

 

Quando non possiamo essere la stessa persona per tutti, di fatto non esistiamo. L'unicità soltanto immaginata si arrende al cospetto di tanti noi, quanti sono gli sguardi altrui, fino a disperdere l'Io, precipitato inevitabilmente nel suo non essere: uno, nessuno e centomila.  

Semplice, fino a sfiorare la banalità, drammatico: come solo le cose semplici sanno essere, il pretesto della complessa opera pirandelliana si origina dalla constatazione del sign. Vitangelo Moscarda ( Pippo Pattavina) di avere il suo naso leggermente disallineato, complice l'ingenua osservazione della moglie Dida ( Marianella Bargilli). Sembra una cosa da poco vero ? Non lo è affatto invece e diviene dramma  quando in gioco c'è il crollo delle sicurezze acquisite, quelle su cui riposava indisturbato il nostro senso di esserci. E quando scricchiola il pavimento, figura e sfondo si inseguono e l'ossessione per il dettaglio diviene protagonista. Essere visti per una vita con il naso storto, convinti, per una vita, di apparire con il naso dritto si assurge ad atroce metafora dell'impossibilità, anche per la maschera, di far breccia nell'altrui percezione. 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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