Sabato, 23 Novembre 2024
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L'Amleto di William Shakespeare secondo Giorgio Barberio Corsetti: a prova di adolescenti!

Recensione dello spettacolo Amleto, in scena al teatro Argentina di Roma dal 15 novembre al 4 dicembre 2022

 

Se ci dovessimo domandare come può un grande classico del teatro fare breccia su una folta platea di adolescenti, la risposta sarebbe l’Amleto di William Shakespeare secondo Giorgio Barberio Corsetti. 

È un giovedì pomeriggio e siamo al teatro Argentina di Roma per seguire la replica pomeridiana. Con noi alcune classi di un liceo di Anguillara Sabazia. Un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze che a fatica riescono a tenere in tasca il telefono nonostante i continui richiami delle mascherine. Mascherine che girano per la Platea già esaurite ben prima dell’inizio dello spettacolo: assegnazione dei posti non rispettati, smartphone al massimo della luminosità e ragazzi con le cuffiette alle orecchie pronti a seguire in streaming la partita dei mondiali Portogallo-Ghana che, sventura della sorte, inizia proprio alle 17.00, come lo spettacolo che sta per cominciare.

Eppure bastano pochi minuti per vedere interessati gli occhi di quei ragazzi. Amleto mette il piede su una ciabatta elettrica, nell’altra una bottiglietta d’acqua, il cui contenuto oscilla in un precario equilibrio mettendo sul piano del reale una possibile morte. A questa suggestiva scena basta aggiungere i più celebri versi: "Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire colpi di fionda e dardi d'oltraggiosa fortuna o prender armi contro un mare d’affanni e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire… nient’altro”.

Il gioco è fatto, Cristiano Ronaldo improvvisamente diventa meno interessante, perché sul palco uno straripante Fausto Cabra anima le vesti di un Amleto sempre più padrone della scena. Un Amleto a metà fra Il grande Lebowski e il Jim Carrey di The Mask che fa ridere e rende la triste e, ammettiamo, pesante storia raccontata dal Bardo molto più leggera e comprensibile. 

La storia è ambientata in un contesto contemporaneo, con tanto di selfie di gruppo e pistole. Alla ricetta si aggiungono le affascinanti scene in continuo mutamento, una giostra su tre piani che modella, crea e sposta gli ambienti dove è ambientata la storia. Su tutte rimane di particolare efficacia quella in cui Laerte (Diego Giangrasso), si congeda da Ofelia (Mimosa Campironi) prima di partire per la Francia. Lei in tenuta sportiva è sul tapis roulant, lui mentre la mette in guardia sulle possibili “cattive” intenzioni di Amleto, prende a pugni un sacco da boxe. 

A tenere alta l’attenzione è anche la punteggiatura delle battute, basta un intonazione diversa, una tonalità ascendente più marcata per dare al testo maggiore attualità. Passano due ore e tutto è pronto per il gran finale, la resa dei conti fra Amelto, suo zio Claudio (Paolo Musio) e Laerte. Lo scontro ha grande presa in platea. Delle lastre trasparenti invadono la scena e diventano punto di contatto fra le spade e le carni dei due sfidanti. Lo scontro produce un eco che scuote il pubblico, consapevole che i toni dissacranti e ironici di questo Amleto dovranno necessariamente lasciare spazio alla tragedia disegnata da Shakespeare.

Quel “essere o non essere”, diventa improvvisamente un “agire o non agire”, nel mentre il taccuino che Amleto ha tenuto in mano interrogando i suoi dubbi, scandagliando gli angoli più profondi della sua anima e della sua mente, rimane l’unico testimone di quanto accaduto.

A sipario chiuso i commenti dei ragazzi lasciano intendere la grande riuscita di questo spettacolo. Le uniche a scuotere la testa mentre la platea esce dalla sala, sempre più esauste, sono le mascherine. Un passo alla volta, diciamo loro, lo stile viene dopo…

 

Enrico Ferdinandi

25 novembre 2022

 

 

Informazioni

Amleto
di William Shakespeare
traduzione di Cesare Garboli
adattamento e regia Giorgio Barberio Corsetti
con (in ordine di apparizione) Fausto Cabra, Francesco Sferrazza Papa, Giovanni Prosperi, Dario Caccuri, Paolo Musio, Diego Giangrasso, Pietro Faiella, Sara Putignano, Mimosa Campironi, Francesca Florio, Adriano Exacoustos, Iacopo Nestori

distribuzione e ruoli

Fausto Cabra Amleto
Francesco Sferrazza Papa Orazio / Attore
Giovanni Prosperi Rosencrantz/ Osric
Dario Caccuri Guildenstern / Prete
Paolo Musio  Claudio / Spettro
Diego Giangrasso Laerte / Attore
Pietro Faiella  Polonio
Sara Putignano Gertrude
Mimosa Campironi Ofelia
Francesca Florio Prima attrice / Attrice Regina / Soldato
Iacopo Nestori Primo attore / Attore Re / Messaggero / Marinaio / Primo Becchino
Adriano Exacoustos Attore / Luciano / Soldato/ Marinaio / Secondo Becchino

 

scene Massimo Troncanetti
costumi Francesco Esposito
luci Camilla Piccioni
musiche e vocal coaching Massimo Sigillò Massara
movimenti Marco Angelilli
assistente alla regia Tommaso Capodanno
assistente scenografa Alessandra Solimene

foto di scena Claudia Pajewski


Produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale


orari
prima, martedì, venerdì, giovedì 1 dicembre ore 20.00
mercoledì e sabato ore 19.00
domenica, giovedi 17 e 24 novembre ore 17.00
lunedì riposo
durata 2 ore e 40' comprensivo di intervallo

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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