Domenica, 24 Novembre 2024
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Presentata la nuova stagione del Teatro che, da oggi, porterà il nome del Maestro.

Gigi Proietti c'è. E non solo perché il suo nome campeggia ormai imperituro sul teatro da lui fortemente voluto e creato. C'è perché l'aver lasciato ancora in capo a lui la direzione artistica non è un fatto simbolico: il Globe Theatre continuerà a funzionare così come lui l'ha concepito, con quella magica combinazione di teatro colto e popolare, che, dal 2003, ha avvicinato centinaia di migliaia di spettatori, romani e non, alla bellezza del teatro shakespeariano. Ma non solo. Gigi Proietti c’era lì ieri, davvero, fra gli attori, che, ritrovatisi come naufraghi dopo una tempesta, si sono scambiati forti abbracci e pacche sulle spalle, prima di prendere posto, oggi in platea, domani sul palcoscenico, in quella che, per loro, è un’isola sicura. Perchè il maggiore merito del Maestro, noto agli addetti ai lavori, assai meno al grande pubblico, è aver offerto dignità ai professionisti del settore, dando spazio e visibilità a tanti giovani talenti (i nomi altisonanti, prima di tutti il suo, sono comparsi solo occasionalmente in cartellone) e garantendo sempre congrue condizioni contrattuali. Gigi Proietti era lì, fra loro. Un padre buono per tutti che, senza comparire, ieri per deliberata volontà, oggi per triste destino, ha dispensato insegnamenti e resta fonte imprescindibile di ispirazione.

Nonostante la preoccupazione che aleggia nell’atmosfera per il crescente numero di contagi da Covid-19, entusiasmo e desiderio di ricominciare non possono essere imbrigliati. Giovedì 1 ottobre, lo Spazio Rossellini all’interno dell’istituto cine tv Roberto Rossellini, ha canalizzato quest’entusiasmo con l’iniziativa Piccoli comuni si raccontano, patrocinato dalla Regione Lazio, in collaborazione con LazioCrea, con il Teatro dell’Opera di Roma e con il Conservatorio di Santa Cecilia. Sullo sfondo su cui scorrono titoli e immagini caratterizzati da una grafica curatissima, il direttore artistico di ATCL, Alessandro Berdini, Lorenzo Sciarretta Delegato del Presidente alle Politiche Giovanili della Regione Lazio e il Presidente della I commissione del Consiglio regionale Rodolfo Lena, hanno presentato la seconda edizione dell’evento che vede coinvolti 35 comuni con performances di teatro, musica e danza.

La presentazione della nuova stagione del Teatro di Roma, svoltasi al Teatro Argentina il 30 Settembre 2020

 

Non si poteva, nella presentazione della nuova stagione del Teatro di Roma, prescindere dalla situazione attuale. La maledetta pandemia ha impregnato l’atmosfera e i discorsi, era inevitabile. La crisi del settore, i conti che non tornano, le preoccupazioni per il futuro sono emerse già dall’introduzione di Emanuele Bevilacqua, presidente del Consiglio di Amministrazione, assieme a problematiche contingenti di cui ha voluto dare contezza ai presenti: i riscontri comunque positivi nel bilancio, le polemiche sulla questione della distinzione fra competenze artistiche ed amministrative, la nomina del nuovo Direttore.

Il Direttore artistico Giorgio Barberio Corsetti, nel suo lungo e sentito discorso, ha voluto trasportare la situazione di cronaca verso un’analisi del nostro momento storico, per poi giungere all’essenza del progetto che lui, assieme a Francesca Corona, consulente artistica del Teatro India, hanno immaginato. La precarietà dovuta all’incertezza del futuro diventa una condizione dell’essere, che si esprime in una permanente sospensione. “La crisi” – dice Barberio Corsetti - “è una condizione permanente e strutturale“. Crisi che, certo, è innanzitutto occupazionale e che “colpisce in modo drammatico il teatro, per la riduzione delle capienze, per la chiusura dei luoghi”. Ma che è anche un veleno che intossica la società e, generando “divisione, rabbia profonda, impotente, che si scaglia in ogni direzione”, tende a distruggere “ogni idea di soggetto collettivo”.

In un clima di affetto e di amicizia dove vecchi amici si ritrovano dopo un lungo periodo. Così ci si rincontra al Teatro Lo Spazio per la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione 2020/21. Alle spalle la traumatica esperienza della repentina chiusura a causa del lockdown, ma nel contempo, la voglia di archiviarla e andare avanti. Quando prende la parola il direttore artistico de Lo Spazio, nonché maestro di ballo e coreografo Manuel Parruccini, specifica infatti di non volersi soffermare a parlare del recente passato di cui troppo si è detto e troppo si è scritto, ma di voler guardare avanti. Dopo aver ringraziato tutti i presenti ci introduce alla presentazione degli spettacoli in cartellone, invitandoci a riappropriarci dello spazio scenico a Lo Spazio, a ripopolarlo, a renderlo nuovamente vivo. Interpreti, autori e registi delle opere in programmazione si sono avvicendati per farci assaporare in anticipo i colori, le atmosfere, le tematiche inerenti ogni spettacolo: Gianni De Feo, Maximilian Nisi, Massimiliano Vado, Pino Ammendola, Pietro De Silva solo per citare alcuni dei protagonisti della prossima stagione teatrale. Non mancheranno iniziative fuori cartellone come Spazio Oltre di lunedì, mentre i martedì saranno dedicati a rassegne di musica live. Una serie di gag e malintesi sono contenuti in Secondo Atto di Simone Sardo, collocato in Spazio Giovani, mentre maggio vedrà come protagonista una rassegna di danza contemporanea, Spazio danza. Infine, novità assoluta di quest’anno #OFFicina Lo Spazio, iniziativa dedicata alla formazione teatrale in cui è previsto un corso per giovani dai 18 ai 35 anni.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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