Recensione della serata del Bejart Ballet Lausanne al Teatro Nuovo ‘Giovanni da Udine’
Ritorna sui palcoscenici italiani la compagnia Bejart Ballet Lausanne.
Maurice Bejart è stato uno dei capisaldi della danza del ventesimo secolo.
Nato a Marsiglia, il 1° gennaio 1927, il ballerino e coreografo francese iniziò la carriera prestissimo: a diciannove anni, dopo qualche anno di gavetta in parti minime, danzava a Vichy .
Era il primo dopoguerra e da lì fu un rapido turbinio di incontri : Roland Petit, prima amico e poi acerrimo avversario; Janine Charrat, che aveva danzato con Lifar ed era stimata molto da Stravinsky con cui Bejart ebbe successivamente una fitta frequentazione; la rivoluzionaria Birgit Cullberg, che gli aprì le porte all’espressionismo coreografico; solo per citare i primi che vengono in mente.
Volò di successo in successo, tanto che a meno di trent’anni aveva già una sua compagnia, profondamente innovativa.
Nel 1959 firmò una fondamentale pagina di storia della danza contemporanea: la coreografia per ‘Le Sacre du Printemps ‘.