Stefania Pecora e Mariapia Rizzo interpretano il ruolo di due vicine di casa: divise da un muro, che cela all'una l'esistenza dell'altra, ma unite dalla medesima ossessione dell'apparire.
Si tratta di un voler apparire come, idealmente, si pensa di esser al proprio interno. Nella realtà entrambe non sanno veramente quale sia la vera natura del loro essere in quanto troppo occupate a far sì che, esteriormente, tutto coincida con le proprie ed altrui aspettative.
La loro vita, e le loro paure, si ritrovano così riempite, appagate, da cose superficiali e si fa sempre più viva e concreta l'idea che basti modificare la propria estetica davanti ad uno specchio, o quanto meno immaginare che sia sufficiente vedersi diversi nella superficie, per sentirsi così anche nel profondo.
Lo specchio è il vero protagonista di questo spettacolo. Lui, che inerme non può far altro che riflettere l'immagine altrui, si ritrova primo, consapevole, testimone del fatto che quella superficie non basta per conoscere meglio se stessi, ma solo per illudersi che delle false immagini possano appagare quel bisogno di sicurezze che servono per rapportarsi con il mondo esterno. La chiave che apre le porte dell'equilibrio psico-sociale non sta quindi nella beltà di un corpo riflesso ma all'interno di esso. Ci ritroviamo così nel pieno di una riflessione pirandelliana che porta le due protagoniste a rimanere imprigionate nei labirinti delle loro insicurezze: proprio lì, dove ripetere davanti ad uno specchio “fa che per una volta io sia veramente me stessa”, non fa altro che alimentare quel vortice che allontana dal sé.
È proprio la tentazione di cambiarsi in continuazione, pur di capirsi e piacersi, che fa perdere la bussola, l'equilibrio. Diviene così impossibile capire, anzi ricordare chi si è veramente. Una perdita d'identità che può portare alla follia.
Vedettes è uno specchio. La platea guardando lo spettacolo ritrova riflesse quelle stesse pulsioni ed ossessioni che quotidianamente attanagliano l'animo umano quando pensa al suo ruolo nella società ed al modo in cui viene percepito. Riflettersi in questo spettacolo non solo aiuta a capire questi meccanismi con grande empatia, ma a prendere con più ironia tutte quelle paure e quelle ossessioni che spesso ci bloccano e non ci fanno godere a pieno lo stare con gli altri e con noi stessi.
Enrico Ferdinandi
23 febbraio 2014
VEDETTES
Con
Stefania Pecora, Mariapia Rizzo
Regia
Domenico Cucinotta
DAL 20 AL 23 FEBBRAIO 2014
da giovedì a sabato ore 21.00 – domenica ore 17.30
TEATRO EUTHECA
Cinecittà Campus
Via Quinto Publicio n. 90 00175 – Roma
Tel. 06/95945400÷ Fax 06/95945414
www.teatroeutheca.com Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Linea A – Fermate: Cinecittà/Subaugusta