Una promessa può devastare l’anima umana. Se poi quest’anima è imprevedibile come il moto del mare, allora, l’unico modo per far sì che venga percorsa la giusta rotta è affrontare quegli imperscrutabili abissi che alimentano quelle sensazioni chiamate sentimenti.
Ellida, la donna del mare del dramma scritto a fine ’800 dal norvegese Herrik Ibsen, ad un certo punto della sua vita si ritrova proprio a fare i conti con i misteri del mare, specchio dei fantasmi che aleggiano nel suo animo. Ellida è sposata, in seconde nozze, con il dott. Wangel, le due figlie di lui (avute dal precedente matrimonio) non l’hanno però mai accettata ed il paese sui fiordi in cui vive è lontano da quel mare aperto al quale lei si sente così legata. Non a caso tutti la conoscono come la donna del mare, proprio per via di questo rapporto sincretico che vige fra lei e il mare.
Ma il suo malessere è dato anche da un altro motivo, un segreto, misterioso: una promessa di matrimonio che, anni prima, uno straniero marinaio le strappò dal petto. Questi le aveva giurato che sarebbe, un giorno, tornato a prenderla per stare con lei per sempre. Ma gli anni plasmano eventi e ricordi, trasmutano promesse in ossessioni, ricordi in rancori. Quando lo stranierò tornerà per chiederle di andar via con lui, Ellida si troverà davanti ad una scelta che la destabilizzerà completamente.
Cos’è veramente la libertà di scegliere? La risposta a questa domanda sarà la soluzione al suo dramma. Per una donna del mare non è facile capire le cose, le leggi e le convenzioni, di chi vive sulla terra ferma. La sua scelta la porterà proprio a dover scegliere fra le certezze della terraferma e le possibilità del mare aperto. Trasversalmente anche la figlia maggiore del dott. Wangel dovrà fare una scelta simile: la libertà, come spesso capita, ha un costo da pagare. Fra costrizioni e desideri, materiali o sentimentali che siano, le scelte che andranno a sciogliere il dramma di Ibsen ci danno la possibilità di riflettere su quelli che sono i vincoli che determinano le nostre scelte.
Un’eccellente interpretazione degli attori, tutti, ed una suggestiva scenografia, nella quale gli spettatori si sento avvolti grazie ad un’ottima fotografia, portano la forza prorompente e riflessiva del mare al teatro Eutheca di Roma.
Enrico Ferdinandi
21 ottobre 2013
Info:
LA DONNA DEL MARE
di HENRIK IBSEN
regia di CARLO FINESCHI
scene di Verunska Nanni
costumi di Mariella D’Amico
disegno luci di Luca Barbati
Aiuto regia Vincenzo Ciardo
realizzazione scene di Alfredo Muzzi, Carlo Pantoni
con
FEDERICA TATULLI
DOMENICO CUCINOTTA
CRAIG PERITZ
CAMILLO VENTOLA
SALVATORE COSTA
e con STEFANO CHILIBERTI, FRANCESCA LOZITO, VITTORIA GALLI
Teatro Eutheca, Cinecittà Campus, via Quinto Publicio 90, Roma –www.teatroeutheca.com
Orari: dal 17 ottobre al 3 novembre 2013; dal martedì al sabato ore 21:00, domenica ore 17:30