Sabato, 23 Novembre 2024
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Tornano in scena all'Ar.Ma Teatro di Roma Eleonora Gusmano e Alessandro Romano con il loro terzo lavoro, “Rez”, dal 3 al 5 marzo 2023.

“Rez” è un concerto poetico ispirato ad “Altri Libertini” dello scrittore, saggista e drammaturgo Pier Vittorio Tondelli. Improvvisazioni di genere elettronico che si amalgamo al testo, rimandando delle suggestioni attraverso microfoni e musica, elementi essenziali della drammaturgia.

Un linguaggio ibrido che da sempre il duo artistico adotta nelle sue performance. L’interazione, infatti, unisce gli strumenti che sul palco divengono anch’essi attori, l’uso eterogeneo della vocalità e la manipolazione sonora dal vivo. Un insieme che accompagna la platea in un viaggio sensoriale e immersivo. “Rez”, in dialetto reggiano Reggio Emilia, è inteso come luogo archetipo e fermo nel tempo, rimasto immobile agli anni ottanta. In tale contesto si muovono i personaggi delle storie che vengono raccontate. Sbandati, eccessivi e voraci, ciò che li accomuna è un incidente automobilistico appena accaduto.   Atmosfere e luoghi vengono così rievocati in scena dove si rappresenta l’incidente e il set elettronico dal vivo, in tempo reale, narra lo svolgersi degli eventi.  La città quindi è intesa come un incrocio di strade di vite percorse, traiettorie in cui i personaggi apolidi si incontrano, richiamati dai performer come spettri alla ricerca di un dialogo tra generazioni.  Gli attori sono dunque capaci di entrare e uscire dalla mimesi per indagare distanza ed empatia con la generazione che ha raccolto esperienze esasperate, nel tentativo di universalizzare l’aspirazione giovanile dello spingersi oltre le consuetudini, le convenzioni sessuali, la famiglia tradizionale, e al limite con l’autodistruzione.

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Elena Arvigo sarà in scena all'Argot Studio dal 2 al 5 febbraio, con 4:48 Psychosis, di Sarah Kane, traduzione di Barbara Nativi e regia di Valentina Calvani. La Arvigo, attrice e regista di grande esperienza e intensità, torna all‘Argot dove aveva debuttato con questo spettacolo nell’ottobre del 2010.

Lo spettacolo, che ha ottenuto numerosi e straordinari consensi dalla critica, è una partitura lirica, una sinfonia sull'amore e sull'assenza di amore attraversato in versione integrale da Elena Arvigo che dà voce e corpo ad uno dei testi più controversi, assoluti e intimi del teatro contemporaneo mondiale. 4:48 Psychosis non aderisce alla forma teatrale convenzionale: La parola della Kane, autrice rivoluzionaria è flusso di pensiero: 24 quadri in cui non ci sono indicazioni per la messa in scena né temporali né psicologiche. 4:48 Psychosis descrive il luogo senza confini, senza le barriere che dividono la realtà dall’immaginazione. 

4:48 Psychosis racconta la fragilità dell’amore, la ribellione dall’ordine costituito, la tenacia di fronte all’irrinunciabilità della speranza sentimentale. 4:48 Psychosis non è dunque l’ultima lettera di un suicida ma una preghiera, una richiesta di ascolto e di amore. 4:48 Psychosis perché viviamo in una società sorda, anestetizzata in cui non c’è spazio per emozioni così estreme, forti, devastanti. Una società che si ostina a “voler curare”, invece che “prendersi cura”. C’è bisogno di un teatro che risvegli “nervi e cuori” e 4:48 Psychosis porta alla luce il desiderio di speranza celato nel disagio, offrendo al pubblico l’opportunità di riscoprire il senso di compassione e umanità affinché la speranza diventi una possibilità mai più tradita. Questa lettura di 4.48 Psychosis non vuole essere uno spettacolo sulla follia ma uno spettacolo luminoso, un inno alla vita, nonostante la consapevolezza del suo essere effimera e sfuggevole riscoprendo così il senso vitale che abita ogni stato di dolore.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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