Venerdì, 01 Novembre 2024
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Elena Arvigo sarà in scena all'Argot Studio dal 2 al 5 febbraio, con 4:48 Psychosis, di Sarah Kane, traduzione di Barbara Nativi e regia di Valentina Calvani. La Arvigo, attrice e regista di grande esperienza e intensità, torna all‘Argot dove aveva debuttato con questo spettacolo nell’ottobre del 2010.

Lo spettacolo, che ha ottenuto numerosi e straordinari consensi dalla critica, è una partitura lirica, una sinfonia sull'amore e sull'assenza di amore attraversato in versione integrale da Elena Arvigo che dà voce e corpo ad uno dei testi più controversi, assoluti e intimi del teatro contemporaneo mondiale. 4:48 Psychosis non aderisce alla forma teatrale convenzionale: La parola della Kane, autrice rivoluzionaria è flusso di pensiero: 24 quadri in cui non ci sono indicazioni per la messa in scena né temporali né psicologiche. 4:48 Psychosis descrive il luogo senza confini, senza le barriere che dividono la realtà dall’immaginazione. 

4:48 Psychosis racconta la fragilità dell’amore, la ribellione dall’ordine costituito, la tenacia di fronte all’irrinunciabilità della speranza sentimentale. 4:48 Psychosis non è dunque l’ultima lettera di un suicida ma una preghiera, una richiesta di ascolto e di amore. 4:48 Psychosis perché viviamo in una società sorda, anestetizzata in cui non c’è spazio per emozioni così estreme, forti, devastanti. Una società che si ostina a “voler curare”, invece che “prendersi cura”. C’è bisogno di un teatro che risvegli “nervi e cuori” e 4:48 Psychosis porta alla luce il desiderio di speranza celato nel disagio, offrendo al pubblico l’opportunità di riscoprire il senso di compassione e umanità affinché la speranza diventi una possibilità mai più tradita. Questa lettura di 4.48 Psychosis non vuole essere uno spettacolo sulla follia ma uno spettacolo luminoso, un inno alla vita, nonostante la consapevolezza del suo essere effimera e sfuggevole riscoprendo così il senso vitale che abita ogni stato di dolore.

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Debutta in prima nazionale al Teatro Olimpico di Roma “Questioni di Prestigio”, il nuovo attesissimo spettacolo di Francesca Reggiani.

La caratteristica dell'italiano è considerare i propri politici come entità astrali piovute sul pianeta Terra e più precisamente in Italia per rompergli le scatole!

Il discorso vale anche al contrario: il politico italiano si riconosce negli italiani soltanto in campagna elettorale. Dopodiché li considera una massa indistinta di rompiscatole che pretendono, pretendono, pretendono.... cose che lui stesso ha promesso in campagna elettorale!

Negli ultimi anni si sono succeduti governi di destra, di sinistra, di tecnici, di scopo, di emergenza... governi giallo-rossi, giallo-verdi...governi di saggi, di santi, di poeti e di navigatori!...

E ogni leader, per il suo successo elettorale, sapeva di avere soltanto una carta a sua disposizione: spararla più grossa del suo predecessore!...

Perché gli italiani da chi li governa, si aspettano lo show, il colpo ad effetto, la magia!...

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Al Teatro Arcobaleno, dal 3 al 19 febbraio 2023, “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare adattamento e regia di Francesco Polizzi con: Francesco Polizzi, Roberta Anna, Andrea Lami, Talia Donato, Benedetta Nicoletti, Vincenzo Iantorno. Scritto su commissione come augurio per nobili nozze, la commedia, oltre che un vero miracolo teatrale, è forse la più sfuggente e onirica tra quelle di Shakespeare. Le parole del drammaturgo ci deliziano con le baruffe amorose di tre coppie d’innamorati condotti in un vortice farsesco, iniziando gli spettatori ai misteri esoterici dell’amore, all’irrealtà del mondo e del senso comune e alla superiore verità del mondo dei sogni. Il meccanismo teatrale prende avvio dalla contrapposizione di due mondi: la città, luogo apollineo della legge, ma anche del conformismo, dove il matrimonio è contratto tra famiglie e l’amore passionale è bandito e il bosco, al di fuori delle mura della legge e suo risvolto dionisiaco, dove la libera passione governa uomini e dei. Ma perchè i due mondi possano riconciliarsi, e gli innamorati scoprire l’amore come superiore armomia di opposti, e perché anche gli spettatori della commedia ottengano l’agognato lieto fine, si dovrà passare per il culmine del caos e della disarmonia.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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