Martedì, 29 Aprile 2025
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Un grande debutto al Teatro Lo Spazio. Dal 24 novembre al 6 dicembre 2015 Duccio Camerini torna in scena con il suo nuovo spettacolo “Risorgi”. Con Duccio Camerini, Nicola Sorrenti, Ciro Carlo Fico, Barnaba Bonafaccia, Marco Damiano Minandri, Simone Bobini, Matteo Micheli, Giusy Emanuela Iannone e Cristina Pedetta. “Risorgi”, scritto da Duccio Camerini in romano, è accompagnato dalla musica dal vivo di Matteo Colasanti, i combattimenti scenici sono a cura di Massimiliano Cutrera, la musica della festa è di Mercutio. Presentato dalla Casa dei racconti, lo spettacolo è stato allestito con il sostegno del Centro sperimentale di cinematografia e di Spintime labs.

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Dopo il successo Nazionale e Internazione torna al Teatro Hamelt di Roma “Rovine del tempo – L’incontro di Anna Banti con Artemisia Gentileschi”. Lo spettacolo, che si ispira alla storiografia sulla pittrice italiana Artemisia Gentileschi (1593-1653) e al romanzo su di lei scritto da Anna Banti nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, in una Firenze bombardata, sarà in scena dal 27 novembre al 6 dicembre.

La fama di Artemisia Gentileschi, pittrice del primo Seicento, è dovuta alla capacità dell’artista di affrontare una carriera riservata solo agli uomini e soprattutto di riuscire ad avere successo nonostante i molti ostacoli, tra cui un processo per stupro di cui fu vittima a 17 anni, e una vita avventurosa, solitaria e indipendente. Artemisia, vissuta negli stessi anni rivoluzionari di Galileo e di Caravaggio, è una delle prime figure femminili autonome dell’età moderna.

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Nell’ambito del progetto “La terra sonora. Il teatro di Peter Handke”, curato da Valentina Valentini e Francesco Fiorentino, il 29 novembre al Teatro Palladium sarà in scena, alle ore 20,30, Warum eine Küche: una lettura scenica a cura di Federica Santoro (voce), Luca Tilli (violoncello), Dario Salvagnini (elettronica, video).

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Per la stagione 2015 – 2016 del Teatro dell’Orologio, Filippo Gili propone il suo nuovo lavoro, Antigone, in scena in prima nazionale dal 24 novembre al 6 dicembre.

Creonte ragiona; Antigone sviscera. Come dice Holderlin, l’essenza del tragico è essenza dell’uomo in sé. Del suo essere sia Creonte che Antigone. Anzi, di come l’esperienza “ventrale” di lei sia sepolta, con lei, sotto le angoscianti e fragili vittorie del cerebro razionale. La classicità attica, il candore apollineo erano contigui al nero, alle fognature impulsive della spiritualità. Il progetto è tirare fuori, da quella spiritualità, la terapia ammortizzante della violenza, dell’orientalità, dell’essere travolgentemente travolti da un Dio che è dentro di sé, né sopra né sotto. Così, mentre Creonte si sforza ad insegnare alla Polis a parlare, Antigone insegna a se stessa, prima di tutto, a ritornare prima del linguaggio.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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