Cosa succederebbe se in Italia reintroducessero la pena di morte? Cosa farebbero due guardie penitenziarie di Rebibbia se si trovassero tra le mani il primo condannato a morte dopo 70 anni?
Petricore cerca di rispondere a queste e ad altre domande con la delicatezza che ci impone l’argomento. Marco e Claudio, due guardie penitenziarie messe a capo di un nuovo braccio del carcere, si ritrovano a dover gestire il primo condannato a morte in Italia dopo circa 70 anni, Valerio, accusato di un crimine terribile, quasi impronunciabile. Saranno proprio loro a doversi occupare del detenuto e a dover mettere in atto la condanna per iniezione letale. Marco, il più belligerante e sempliciotto dei due, prenderà di buon grado la notizia mentre Claudio, leggermente più sofisticato, manifesterà fin da subito il suo disappunto.
Nel corso dei mesi, però, Valerio riuscirà ad instillare il dubbio che possa esserci di mezzo un errore giudiziario e che potrebbero ritrovarsi a giustiziare un innocente. Così, lentamente, i due carcerieri inizieranno a vacillare nelle proprie sicurezze fino a domandarsi se sia davvero rilevante una distinzione tra “colpevole” e “innocente”, là dove la morte è privazione di vita per qualunque essere umano e non ha nulla a che vedere con il senso più profondo di “giustizia”.
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