Recensione dello spettacolo Se fossi fico in scena al Teatro de’ Servi dal 4 al 23 Aprile 2017
“Fossi figo frequenterei il locale giusto,/ fossi figo conoscerei la gente giusta/ fossi figo indosserei vestiti trendy,/ certe volte son dei capi orrendi/ che a nessuno li rivendi.” Si apre così, sulle note della canzone di Elio e le storie tese, l’ultimo lavoro della compagnia teatrale Rubba Galline Se fossi fico. E no, non è una coincidenza: il tema della “ficaggine”, che renderebbe tutto più semplice, a partire dalla conquista della bella di turno, è il leitmotiv dell’intera pièce o meglio il punto di partenza per riflettere su una serie di questioni con cui siamo chiamati a fare i conti giorno dopo giorno. Perché, sì, uno dei motivi della buona riuscita di questa commedia è senz’altro, oltre alla bravura degli attori sul palcoscenico, la forte aderenza alla realtà che il testo (di D’Ostuni, Locci e Trombetti) così come la scenografia (di Ferruccio Caridi) e la regia (di Daniele Trombetti) riescono a rappresentare.
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