Martedì, 26 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Questi fantasmi! di Eduardo De Filippo regia di Marco Tullio Giordana con la compagnia di teatro di Luca De Filippo in scena al teatro Argentina dal 18 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019

 

Alcuni uomini per non vedere ciò che non conviene sapere inventano fantasmi, attribuendo a loro la spiegazione di certi “enigmi”. Altri, invece, pur non credendo ai fantasmi sembrano esser diventati essi stessi spettri perdendo statura e spessore umano. Pasquale Lojacono in diversi momenti esprime entrambe le tipologie di uomini. Uomo e lavoratore improvvisato, mille mestieri e altrettante vane illusioni, don Pasquale si trasferisce con la moglie in un enorme appartamento di diciotto stanze dalle origini reali che l’opinione comune vuole infestato dai fantasmi e inappetibile, quindi, a compratori e affittuari. Il proprietario dell’immobile, per sfatare la cattiva reputazione dello stesso, in sostituzione dell’affitto chiede a Lojacono, decisamente scettico sull’ultraterreno, l’assoluta osservanza di regole ben precise atte a riabilitare l’appartamento agli occhi della gente.

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Recensione dello spettacolo “The Prudes”, in scena al Teatro Belli dal 17 al 19 Dicembre 2018, nell’ambito della rassegna “Trend – Nuove frontiere della scena britannica”

 

“C'è una cosa molto importante che noi dobbiamo fare prima possibile” dice Alice Harford nella celebre battuta finale di “Eyes wide shut”.

 

Quello, appunto, che James (Gianluigi Fogacci) e Jessica Prude (Carlotta Proietti) non fanno da 14 mesi, come testimonia implacabilmente il diario di lei. Dicono di non essere, nomen omen, “prude” (puritani) e, per dimostrarlo, decidono di praticare terapeuticamente davanti al pubblico. Da questo gustoso spunto narrativo, che dà sale all’intero testo di Anthony Neilson, si dipana uno snervante dialogo fatto di recriminazioni, confessioni, elucubrazioni, dentro cui affonderanno i sani propositi iniziali.

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Recensione dello Spettacolo Yellow Moon di David Greig in scena al Teatro Belli 14-15 dicembre

TREND nuove frontiere della scena britannica a cura di Rodolfo di Giammarco

 

Lee è un adolescente problematico, abbandonato dal padre all’età di cinque anni e trascurato dalla madre depressa, che spera di trovare fortuna nella criminalità organizzata.

Leila è una giovane e introversa musulmana, decisamente una brava ragazza. In verità, nasconde un segreto. Tutti i venerdì sera sgattaiola fuori dalla sua stanza recandosi al negozio per  leggere riviste sulle celebrità e nell’indisturbato silenzio notturno sfigurare il proprio corpo con tagli.

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Recensione dello spettacolo ‘Il berretto a sonagli’ in scena al Teatro Quirino dall’11 al 23 dicembre 2018

 

Quando Luigi Pirandello scrisse questa commedia in due atti, la definì ‘nata’ e non scritta perché i temi che affronta sono vivi e vividi e ben radicati ancora oggi nell’odierna società: nonostante l’opera sia datata 1916, è innegabile ancora una volta il carattere ante litteram di quelli che oggi sono riconosciuti quali i ‘topoi’ pirandelliani come i paradossi esistenziali dell'individuo e i dilemmi che scaturiscono dalle condanne sociali imposte nei confronti di determinati comportamenti. 

Originariamente scritta in siciliano perché pensata per l’attore Angelo Musco, prima di essere messa in scena, tra Musco e Pirandello nacque qualche tensione poiché avevano due visioni diverse di come sarebbe dovuta essere rappresentata l’opera: mentre il premio Nobel avrebbe voluto concentrarsi su temi a lui cari quali quelli della maschera, della pazzia, dell’anticonvenzionalità per offrire al pubblico una riflessione lucida e drammatica sul paradosso dell’esistenza umana, Musco desiderava invece sottilineare maggiormente l’aspetto comico per rendere la rappresentazione ancora più brillante.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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