Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Bolle di sapone in scena al teatro Brancaccino dal 27 novembre al 1 dicembre 2019

 

Cinquanta minuti che sembrano cinque. Un finale inaspettato. E un titolo che fa venir voglia di tornare bambini. Bolle di sapone di Lorenzo Collalti torna in scena a Roma. Dopo il debutto un anno fa al festival INEQUILIBRIO di Armunia e le repliche al teatro Tor Bella Monaca, l’ultimo lavoro del giovane regista è in scena al Brancaccino.

A dar corpo, voce e ritmo al testo sono i giovani e talentuosi Grazia Capraro e Daniele Paoloni. Sono loro a raccontarci (letteralmente) la storia dei due protagonisti, a farcene leggere i pensieri, anche più intimi. Sempre loro ci accompagnano nella quotidianità di due mondi simili, eppure lontani, intoccabili, fragili. Esattamente come due bolle di sapone. Completano il racconto pochi e significativi oggetti di scena: la manifestazione più evidente delle loro fobie e ossessioni.

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Recensione dello spettacolo Maskio bianco etero, andato in scena al Teatro Ivelise il 24 novembre 2019, con Leonardo Paoli; regia di Massimo Stinco

 

Nella suggestiva location del Teatro Ivelise, un tempo una chiesa rinascimentale, viene rappresentata la vita spericolata di Kennedy Marr, in una trasposizione teatrale del romanzo di John Niven, Maskio Bianco Etero. E già da qui si avverte qualcosa che stride tra una scena che inevitabilmente richiama ad una remota sacralità e il profano di una parabola esistenziale tutta giocata sugli eccessi. Kennedy è uno scrittore e sceneggiatore all’apice di un successo che gli ha fruttato guadagni smisurati. Ha scelto di vivere a Los Angeles, allontanandosi dai luoghi d’origine in Inghilterra.

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Recensione dello Spettacolo Furniture in scena al Teatro Belli dal 19 al 23 novembre 2019 – Trend nuove frontiere della scena britannica XVIII edizione a cura di Rodolfo di Giammarco

 

Tre atti unici congiunti per tematica, frutto della dilettevole e frizzante penna di Sonya Kelly, sono i tre spassosi frangenti di vita dei sei personaggi di Furniture.

Il primo episodio vede protagonisti Ed (Maurizio Mario Pepe) e Alex (Valeria Flore). Lui è un artista e lei un medico, la coppia si trova ad un’importante mostra di design. Ed è preoccupato che la moglie possa confondere i pezzi esposti con oggetti d’uso comune. La tensione esplode quando il pericolo che Alex possa sedersi su una sedia, che in realtà è parte dell’esposizione, facendo scattare l’allarme diventa reale. I due iniziano a discutere animatamente sull’importanza attribuita a quegli oggetti che malgrado il design restano oggetti. Una sedia è pur sempre una sedia per Alex che, per la sua forma mentis meno sensibile all’arte ma più realistica, mette la sua vita e la sua esperienza professionale a servizio della comunità, migliora la salute dei pazienti. Maurizio Mario Pepe, regista oltre che attore, regala al pubblico un’ottima performance restituendo tutte le divertenti sfumature del suo personaggio. Valeria Flore si destreggia bene nel ruolo di Alex e nel secondo atto si trasforma in Steff, protagonista insieme alla spassosa Cecilia di Giuli che interpreta Dee.

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Recensione dello spettacolo Amadeus in scena al Teatro Quirino dal 19 novembre al 1° dicembre 2019

 

Era il 1979 quando Peter Shaffer compose l’opera teatrale ispirata al ‘Mozart e Salieri’ di Puškin: la creazione di Shaffer riscosse un enorme successo di critica e pubblico tanto che, cinque anni più tardi, ‘Amadeus’ approderà al cinema diretto da Milos Forman, rendendo così immortale la vita e l’opera del grande compositore salisburghese. La storia presentata a teatro e trasposta sul grande schermo racconta la presunta rivalità tra Amadeus e il compositore veronese Antonio Salieri: sebbene non sia mai stato suffragato da alcuna prova concreta ma sia più frutto di leggende e dicerie, tale antagonismo ha dato vita all’ipotesi dell’avvelenamento di Mozart da parte di Salieri invidioso che Dio avesse donato il genio musicale a un individuo così lascivo. Una storia questa che non ha mai smesso di alimentare l’immaginario collettivo e che ancora oggi ammalia il pubblico.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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