Sabato, 19 Aprile 2025
$ £

Alice Spisa in una scena con Pino StrabioliAlice Spisa è in scena con “L'abito della sposa” al teatro Cometa di Roma. Interpreta il ruolo di Nunzia, una giovane sarta che nell'incontro con un altro sarto, Lucio, compirà un viaggio interiore che la porterà a vivere a pieno il suo io.

 

Alice, per prima cosa grazie di essere qui con noi de 'La Platea'. Cosa rappresenta per te il ruolo di Nunzia? È un personaggio che senti tuo?

Si, è una ragazza di altri tempi con tocchi di modernità molto forti, condizionata da un segreto che la porta a voler cambiare le cose che la circondano. È una persona che nasconde qualcosa e che sta male e che grazie al rapporto con Lucio riesce a cambiare le cose e capire se stessa.

Abbiamo incontrato Ettore Bassi al Teatro Roma, dove è in scena la brillante commedia Banda (Dis)Armata, nella quale recita il ruolo di Iaio. Davanti a noi non si è seduto un semplice attore ma un professionista che affronta con grande passione il suo mestiere e che con cordialità e umiltà ci ha raccontato un po’ di se stesso rivelandoci quelli che sono i suoi sogni, le sue passioni e i suoi ricordi. 

Se una persona vuole provare a capire chi sei facendo una piccola ricerca sul web può notare con facilità che Ettore Bassi è un uomo con dei valori “puliti” e che vuole inseguire quei sogni che spesso al giorno d’oggi vengono un po’ dimenticati. Volevo quindi sapere quali sono i tuoi sogni e quali consigli vorresti dare a quei giovani che spesso “smarriti” perdono questa fondamentale voglia di sognare che ci permette di emozionarci in maniera autentica.

Il nuovo numero de La Platea - novembre/dicembre è in edicola. Vi diamo un assaggio di quello che potrete trovare al suo interno con l'editoriale di Enrico Ferdinandi:

 

Un regalo per Natale? Impegnarci a fare e pensare cose nuove!!!

 

Cari lettori,

David Mamet, ospite il 19 ottobre al Piccolo Eliseo, ha chiaramente espresso le sue perplessità sulla situazione del teatro nostrano, in sintesi, secondo l’autore statunitense: siamo indietro di 30 anni e i nostri teatri pullulano di monologhi di scarsa qualità. Sul fronte traduzioni ha poi dichiarato: “Tradurre è tradire. È inevitabile. Impossibile essere fedele sia al significato che alla poesia. Cechov è talmente noioso che al pubblico viene data una pistola perché possa spararsi. Ma, per chi nasce russo, le opere di Cechov in lingua originale sono buffe e divertenti”.

Un incontro, quello con Mamet, che apre molti spunti di riflessione e che diventa protagonista di questo ultimo editoriale di fine 2016. In questi dodici mesi abbiamo continuato a cercare per voi i migliori spettacoli da vedere a Roma (e non solo perché ultimamente abbiamo cominciato a muovere i primi passi anche a Milano) e abbiamo potuto constatare in effetti che molte delle dichiarazioni di Mamet non sono poi così sbagliate. I nostri teatri sono colmi di monologhi, ottima scelta per abbattere i costi (scenografici e non solo), che il più delle volte si rivelano veramente di scarsa qualità. I nostri teatri vivono ancora nella memoria o sono ancora invasi dalle opere dei grandi nomi del passato: partendo da Shakespeare (sulla scia del 400esimo anniversario della sua morte), passando per Pasolini (sulla scia del 40esimo anniversario della sua morte), ricordando Eduardo De Filippo (da due anni sulla scia del 30esimo anniversario della sua morte) questo malamente reso alla platea nella rilettura di Antonio Latella di Natale in casa Cupiello (che aimè tornerà al teatro Argentina a fine dicembre) e rispolverando continuamente i vari Čechov, Goldoni, Beckett, Ionesco…

Cari lettori,

Il numero de La Platea è in edicola pronto a stupirvi con alcune novità e tanti spettacoli da vedere a Roma a marzo ed Aprile. Uomo copertina di questo bimestre è Pippo Delbono, che abbiamo intervistato dopo lo spettacolo “Vangelo”, visto al teatro Argentina a fine gennaio (leggi la recensione: http://laplatea.it/index.php/teatro/recensioni/1573-il-vangelo-di-pippo-delbono-amare-e-gridare-viva-la-liberta.html). Si tratta di un’artista eclettico, capace di rivoluzionare la scena con una sensibilità unica, fuori da schemi e preconcetti, con la quale affronta grandi temi da punti di vista inusitati per i più.

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori

Search