Domenica, 20 Aprile 2025
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#Intervista a Gabriele di Luca che nel 2008 ha fondato, insieme a Massimiliano Setti e Luisa Supino Carrozzeria Orfeo, una delle compagnie più seguite ed interessanti del panorama contemporaneo. Fino al 28 gennaio la compagnia sarà in scena al teatro Eliseo con lo spettacolo Cous Cous Klan ed al Piccolo Eliseo, fino al 27 gennaio, con Thanks for Vaselina.

 

Come nasce l’idea di dar vita alla compagnia “Carozzeria Orfeo”?

Nasce un pò per caso, un po’ per necessità. Mentre ero al terzo anno in accademia, ad Udine, siamo stati chiamati a presentare uno spettacolo per una delle serate che la scuola organizza per far mettere in pratica agli studenti quanto appreso. Sia io che gli altri, eravamo entrati con l’idea di diventare attori “scritturati”, fino a quel momento non avevamo mai pensato di poter scrivere noi stessi qualcosa di nuovo. Nel pensare a cosa mettere in scena per quella serata invece abbiamo deciso che invece di riprendere un grande classico e magari farne una variante, sarebbe stato più “nostro” scrivere qualcosa di nuovo. Da lì è nata l’idea, con il tempo, di formare insieme a Massimiliano Setti e Luisa Supino “Carrozzeria Orfeo”.

#Intervista a Ulderico Pesce che ci parla del suo teatro di denuncia sociale

Nei suoi spettacoli, dal più recente 'Petrolio' ad 'Asso di Monnezza', passando per 'Storie di Scorie', Ulderico Pesce affronta temi di grande rilevanza sociale: traffico illecito di rifiuti, caporalato, abbandono di scorie radiottive, inquinamento atmosferico causato dall'estrazione di petrolio...

#Intervista a Daniele Pecci che sarà in scena con "Il fu Mattia Pascal" al teatro Quirino dal 6 al 18 novembre 2018

 

Il fu Mattia Pascal è stato trasposto più volte a teatro e interpretato da Giorgio Albertazzi, Flavio Bucci, Giuseppe Pambieri, Tato Russo… chi è invece il Suo Mattia Pascal? Quali sono i suoi punti di forza e di debolezza?

In questo confronto non lo so perché non ho visto nessuno degli allestimenti citati. La peculiarità del mio “Il fu Mattia Pascal” è che ho effettuato io stesso la riduzione e traduzione, la struttura drammatica del testo e del personaggio sono molto legati a me. Per l’interpretazione mi sembra di rifarmi molto a quello che il romanzo suggerisce. Mattia Pascal è un ragazzone alto, dinoccolato, impacciato, con un occhio strabico, dei capelli veramente particolari. Il viaggio che viene compiuto nello spettacolo è strettamente introspettivo, siamo davanti ad un personaggio che ha la sventura di provare cosa significa non avere più la certezza del nome, è come se privato del nome che ti identifica non sei più libero di fare ciò che vuoi.

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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