Sabato, 23 Novembre 2024
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Luca Maria Spagnuolo porta avanti con successo, di pubblico e di critica, un’interessante iniziativa patrocinata dalla società Dante Alighieri: Dante per tutti e le leggende medievali. A metà fra lezione e reading teatrale, per il sesto anno consecutivo, Spagnuolo prosegue i suoi appuntamenti con il commento alla Divina Commedia. Incontri ad ingresso gratuito ospitati nella cripta della Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone che attirano sempre più persone.

 

 

Da dove nasce questa passione per Dante e il medioevo?

Si tratta di una passione extra scolastica. Sono laureato in Storia dell’Arte e prima della Laurea ho lavorato e studiato anche all’estero. Durante una di queste esperienze a Berlino ho cominciato a studiare per conto mio la Divina Commedia… l’ho fatto perchè mi mancava l’Italia e sfogliare quelle pagine mi dava un senso di appartenenza alla mia Patria. Nell’opera di Dante poi, con grande meraviglia. Ho trovato la risposta a tante domande che mi sono sempre posto: chi sono, chi siamo?

Curiosità, paure e speranze dell’autore del romanzo “Nell’addio”

 

Federico Larosa, giornalista, addetto stampa e autore ha presentato, il 30 novembre, al Liberthè - Caffè letterario di Roma, il suo primo romanzo “Nell’addio”, Merlino Edizioni.

Un romanzo di formazione in cui amore, amicizia, paure, speranze, scoperte e rivelazioni scandiscono la crescita del protagonista e le sue relazioni con tutti gli altri personaggi.

 Intervista ad Alessio De Caprio interprete e regista dello spettacolo Bucefalo il pugilatore in scena al teatro Keiros dal 6 all’8 dicembre 2019

 

Bucefalo il pugilatore è uno spettacolo che ha ormai dieci anni, cosa ha fatto nascere il desiderio di raccontare questo personaggio?

Era molto tempo che volevo raccontare una storia che parlasse di boxe, in seguito anche alla lettura di un interessante volume di Franco Ruffini: Teatro e boxe: l'atleta del cuore nella scena del Novecento. Una sera, informandomi a tempo perso sul processo Priebke (Il comandante della Gestapo fra i pianificatori e realizzatori della strage delle Fosse Ardeatine, n.d.r.)  mi sono imbattuto in un’iscrizione sul muro del terzo braccio del carcere di Regina Coeli che recita. “Se non arivedo la mia famiglia è colpa di quella venduta di Celeste Di Porto. Rivendicatemi!”.

Intervista ad Alessandro Preziosi protagonista dello spettacolo L’odore assordante del bianco in scena dal 26 novembre al 1 dicembre 2019 al Teatro Vascello

 

Alessandro Preziosi torna in scena al Teatro Vascello con L’odore assordante del bianco, regia di Alessandro Maggi e testo di Stefano Massini. Uno spettacolo che racconta la reclusione di Van Gogh nel manicomio di Saint Paul De Manson, un’impresa nuova e totalizzante per Alessandro Preziosi che parla di questo ruolo come di un’immersione totale dentro sé stesso alla ricerca delle pieghe più fragili, e per questo più spaventose, dell’animo umano che si scontrano con il carattere impetuoso di Van Gogh al quale riesce ad imprimere il suo sguardo personale e il suo intenso e partecipato amore per l’arte. 

 

A teatro ti sei spesso cimentato con grandi personaggi classici del teatro: Amleto, Cyrano De Bergerac, qual è la differenza nell’approcciarsi invece ad un personaggio così reale e soprattutto preso in un momento di fragilità come la reclusione in manicomio?

La contemporaneità, chiaro che esiste una letteratura contemporanea più europea, noi abbiamo scelto un testo di Stefano Massini per cambiare passo, registro e codice. La differenza è gigantesca nella misura in cui anche tutta l’impostazione dell’allestimento cambia, il modo di recitare cambia e soprattutto non hai più il paracadute della letteratura non hai più il paracadute di una storia che si conosce già e per quanto tu la possa cambiare resta quella, invece parlare di Van Gogh, parlare di una persona che è conosciuta nella sua forza fragile, nella sua forza di dolore e di disperazione permette allo spettacolo di approfondire questo argomento e far capire che la fragilità è una forza nella misura in cui fa parte dell’essere umano, nella sua accettazione ne rappresenta una grande forza.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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