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Misurando la frequenza di risonanza della voce del teatro: Mircea Cantor e il suono del corpo
Intervista a Mircea Cantor ideatore della performance Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza che andrà in scena al Teatro greco di Siracusa il 30 Agosto 2020
Una costante in tutte le sue realizzazioni è la ricerca di immagini universali, in questo caso lei parla della voce umana, in che modo la voce intesa come suono del corpo permette di costruire un’immagine, come dice nella presentazione dello spettacolo di “vedere con le orecchie”.
Per me la voce umana è un elemento molto importante nell’atto creativo, ad esempio un cieco costruisce attraverso il suono il proprio universo, se tu chiudi gli occhi e senti un bambino che grida, puoi percepire già nella mente l’immagine del suo viso, delle sue lacrime.
Per me il fatto che nel monumentale si possa costruire questa immagine ha un potere di creatività incredibile. Il suono del corpo non è da intendere solo come voce umana, ma che tipo di suono sarà fatto come la voce umana, il fatto che sia inedito in questo contesto della pandemia, è una possibilità unica per il mio processo di creazione da artista. Se non fosse stato prodotto durante questo particolare momento il processo sul suono sarebbe stato differente.